José Mourinho torna a parlare. L'ex allenatore della Roma ha rilasciato un'intervista al canale Youtube di EA Sports Korea. Tra i temi trattati, ha parlato della sua avventura alla Roma e del rifiuto alla panchina del Portogallo. Ecco le parole dell'ex tecnico giallorosso.
Il risultato più difficile ottenuto: "Le due finali con la Roma sono state le più difficili da raggiungere, forse anche l’Europa League con il Manchester United. Perché erano due squadre che, quando sono arrivato, si trovavano in una situazione molto difficile. Alcuni allenatori sono magari più furbi e intelligenti di me, quindi scelgono il lavoro e l'incarico giusto, con le condizioni ideali per arrivare al successo. Io invece ho bisogno di lavorare sempre, sentire che sto facendo qualcosa e sto aiutando. Gli altri che hanno vinto in questi anni lo hanno fatto con i giocatori migliori e tanti soldi. Mi piacciono le sfide, anche se a volte sono ingiuste perché non ci si può aspettare che io vinca trofei quando la mia squadra non è la più forte".
Tra i tanti titoli, gli manca il Mondiale. La nazionale che vorrebbe allenare per provare a vincerlo: "E' normale che vorrei farlo con il Portogallo. Ho avuto due volte la possibilità di andarci, ma le offerte non sono arrivate al momento giusto per me. Penso di essermi fatto prendere dalle emozioni quando non ho accettato l’ultima proposta, perché ho deciso di restare alla Roma e penso di aver fatto un errore. Perché ora il Portogallo ha una squadra fantastica, una delle migliori, sicuramente tra le prime cinque. Lo sapevo, ma mi sentivo in grande connessione con la Roma e con suoi i tifosi, quindi non ho voluto prendere quella decisione. L'occasione Portogallo è arrivata due volte, credo però che ne arriverà anche una terza e la sfrutterò, sperando che la generazione che avrò sarà forte come questa".