Ugo Trani è intervenuto in diretta a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda tutti i giorni dalle 10 alle 14 sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Lukaku non ha dato il massimo, anzi forse ha dato più con Mourinho, ma De Rossi ne ha sempre parlato bene e lo vuole a Roma. Dipende dai soldi che puoi investire. Io per esempio alla storia dei 10 milioni non credo, perché nello stesso pezzo dove si parla di questa cifra e di un mercato più libero, c'è scritto che i conti si devono ancora fare, quelli del financial fair play e dei paletti. Per cui poi se diventano già 20, sono diversi da 10, e devi tirarli fuori da qualche parte quei 20 milioni di plusvalenze e poi cominci a fare gli acquisti, che sono tanti, perché ora la gente comincia a capire quello che noi stiamo dicendo dall'anno scorso e dall'estate: cioè che la squadra per due terzi non vale niente. Ma niente proprio come valore, perché non la riesci neanche a vendere una parte della rosa. È quello il problema della Roma. Guardate l'elenco di quelli che rientrano, a partire da Kumbulla che è uno di quelli più preoccupanti perché ha avuto un costo, c'è Solbakken, Belotti, Shomurodov, pure Darboe... questa è tutta roba tua, gente a cui paghi gli ingaggi. Ora dicono che a De Rossi piace Darboe, ma dai... Da un'altra parte fanno girare che Mourinho ha cacciato Calafiori, ma può essere quello il problema, visto che stava il controllo dei medici e i suoi problemi erano fisici, altro che Mourinho... Ormai gira di tutto, la nostra è una città allucinante. Abbiamo sentito dire che Dybala giocava di più perché avevano cambiato la preparazione, dicevano che la squadra aveva un'altra corsa, ma dalla partita col Bologna sono morti. Ma cosa stiamo dicendo? Vanno cambiati i giocatori, in gran parte. Dobbiamo dirlo tutti i giorni, tutti, in continuazione, che può venire Ghisolfi, Sartori o chi vi pare, se non prendi i giocatori non cambia la situazione, sei da sesto posto, settimo, vai più in giù che in su. Se prendi Chiesa, vai settimo, non vai quinto, perché sei come l'anno prima, perché bisogna vedere quelli che perdi e perdi quelli buoni per fare plusvalenza".