José Mourinho ha preso parte al Digital Wellbeing Summit, che si è tenuto in Arabia Saudita. Lo Special One nel suo intervento ha parlato anche della Roma. Ecco le sue parole, riportate da O Jogo.
Il modo di allenare: "Dico spesso che non alleno giocatori, alleno squadre. Dico anche che non alleno giocatori, alleno giovani che giocano a calcio. Quando si parla di un super giocatore, non posso insegnare a quel giocatore come eseguire un calcio di punizione. Ho allenato squadre che avevano alcuni dei migliori giocatori al mondo e il mio compito era più quello di mettere insieme un puzzle e creare un ambiente in cui potessero esprimersi al meglio. Ho avuto anche squadre, più di recente, in cui i giocatori non erano così bravi e questo era peggio, quindi bisogna prestare più attenzione ai singoli individui".
Il titolo più difficile della carriera: "Forse è stato raggiungere due finali europee con la Roma. Guardando la storia, si capisce il motivo. Ci sono cose che si fanno e che sono solo una conseguenza normale della situazione. Meno condizioni ci sono, più merito si ha quando si vince. Alla Roma era impossibile arrivare a due finali europee consecutive, ecco perché mi hanno licenziato al terzo anno".