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(18/05/2025) A.S. Roma

Collovati: La Roma deve vincere, può ancora arrivare quarta. Ranieri? L'ho chiamato Santo

Questa sera alle 20:45 la Roma affronterà il Milan allo stadio Olimpico, nel match valido per la 37esima giornata di Serie A. In vista della gara, Fulvio Collovati, che è un doppio ex, è stato ospite della rubrica del club giallorosso Serie A Preview. Ecco le sue parole.

Che ricordi ha di Trigoria?
"Meravigliosi. Ho fatto due anni a Roma, ma siamo arrivati terzi. Il Presidente Viola a un certo punto pensava potessimo anche vincere lo Scudetto, ma oggettivamente il Napoli di Maradona e il Milan di Van Basten erano più forti di noi. Ci siamo andati vicini. Ho dei ricordi meravigliosi, quella Roma non era debole. C'erano Conti, Pruzzo, Boniek... era una squadra con i fiocchi, che sapeva difendersi. Ho avuto due anni il Barone Liedholm, lo avevo già avuto al Milan e poi mi ha richiamato alla Roma. Quella Roma giocava a calcio".
 
Qual è la prima differenza ambientale tra Roma e Milano?
"A Roma la tifoseria si vive con più calore. Non che i tifosi del Milan siano freddi, ma è un fatto caratteriale e di costume. Milano per anni ha visto la sfida con l'Inter e con la Juventus, a Roma la stracittadina con la Lazio è molto importante e si vive con un calore diverso".
 
Il Milan come sta dopo la Coppa Italia?
"Il Bologna ha vinto la Coppa Italia di squadra, il Milan l'ha persa di squadra. Leao può cambiare ritmo e l’aspetto di una partita, ma il Milan non può dare la palla a lui e basta. Anche nelle partite precedenti il Milan aveva vinto, ma è costantemente in difficoltà. Non si capisce un po' la fase difensiva, ma anche in attacco non si sa chi è il titolare. L'allenatore ha le sue responsabilità, ma la squadra andrà rivoluzionata".
 
Come inquadra la sfida tra Roma e Milan?
"La Roma deve assolutamente vincere, può ancora arrivare quarta. È una sfida incerta. Il Milan è stato contestato, deve essere pronto a reagire anche se non so fino a che punto. Sarà una partita complicata per entrambe. Di solito li faccio, ma non me la sento di fare pronostici".
 
Su Ranieri
"Ha carisma ed è rispettato, l'ho chiamato Santo Ranieri. Pensando alle 19 partite consecutive positive, si potrebbe pensare che poteva essere un anno da scudetto. È rispettato dai giocatori e dall'ambiente giallorosso, dalla società. Quando sei rispettato dai giocatori non ci sono polemiche, accetti la panchina e quando entri dai il massimo".
 
Su Bruno Conti.
"Lo considero un fratello, l'ho visto piangere per la Roma. Nel 1982 è stato uno dei più forti del Mondiale... Marazico è Marazico".
 
Che cosa deve fare il difensore oggi?
"Il ruolo del difensore è cambiato, oggi gli si chiede di costruire. Ci sono slogan, tipo la costruzione dal basso, per cui mi viene da ridere. Ho avuto l’onore di giocare con Scirea e Baresi, con Di Bartolomei... prendevano il pallone e lo consegnavano al centravanti. Ora la realtà è che costruiscono ma non sanno più fare i difensori. A volte, commentando, mi annoio. I difensori non sanno più stare vicino all’uomo".
 
Anche voi eravate dei centrocampisti mancati.
"Certo, Scirea all'Atalanta era centrocampista e poi è arretrato a fare il libero. Agostino era centrocampista e poi ha fatto il libero. Giocatori che avevano piedi buoni, ex mezzali, che poi sono andati a fare i liberi".

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