Wesley è uno dei giocatori della Roma attualmente impegnati con la propria nazionale. Dal ritiro del Brasile, l'esterno giallorosso ha rilasciato un'intervista ai microfoni di TNT Sports Brasil. Ecco le sue parole.
Su Gasperini
"Il sogno di tutti è andare in Europa. Quando è arrivata l’offerta da 20 milioni e io non stavo nemmeno giocando, ho pensato: "Questi sono pazzi! 20 milioni e io non sto nemmeno giocando, e quando giocavo sbagliavo un passaggio e subito si vedeva in televisione. Come fanno a pagare 20 milioni per me?". La famiglia ha accettato, poi c’è stato tutto quel caos, e io mi sono detto: "Non è possibile che io resti qui. Non sto bene qui, nessuno mi vuole più qui". Poi tutto è successo e si è sistemato. Chi è andato alla Roma è stato Gasperini, e quando l’ho saputo ho pensato: "Accidenti, mi vuole davvero". Così è andato tutto bene con la Roma. Quando sono arrivato lì, anche l'allenatore è stato incredibile, perché quello che sta facendo con me, il modo in cui mi sta allenando... spero davvero di crescere molto. Ci vorrà tempo, ovviamente. Non succede dall'oggi al domani, non diventerò Dani Alves all'improvviso, è impossibile. Ci vorrà tempo, ma sento che quando un allenatore desidera così tanto un atleta, questo ti tocca dentro... Perché lui mi chiamava, parlava con me. C'erano altre proposte, sì, ma un allenatore che ti chiama, che ti voleva già l’anno scorso, poi va in un’altra squadra e ti vuole di nuovo... questo ha influito molto. E spero che con lui io possa solo crescere, come tutti i giocatori che con lui all'Atalanta sono cresciuti".
Sul primo incontro con i campioni del Brasile
"Vinicius, Rodrigo, Marquinhos... All'inizio ero un po' timido, però loro sono impressionanti. Tutti quelli che arrivano, loro li accolgono in un modo che solo chi lo vive davvero può capirlo. Quindi quel giorno ero impazzito. Ci seguiamo anche su Instagram, però... all'esterno sembrava che stessi sempre a mio agio con loro, ma dentro di me era tipo... "Cavolo, che ci faccio qui? Con Vini, con Rodrygo...". Loro hanno un ruolo molto importante di aggregare con le parole. Tu stai lì in silenzio, loro vengono a parlare con te, avviano una conversazione. A volte ci sono persone che non sono nel momento migliore. Loro vanno e le tirano su di morale. Sono di altissimo livello, non avrebbero bisogno di farlo. Ma lo fanno perché sanno che quando arriva un nuovo giocatore, se quella persona si sente più a suo agio, giocherà meglio, sarà più sicura. E quindi, per me, questa è stata una cosa che ho apprezzato molto da parte di tutti. Perché tutti ti trattano bene e cercano di portarti dalla loro parte per farti stare bene. Farti sentire a casa. Siamo nella Nazionale brasiliana, la cosa deve essere diversa. Non è come nei club dove ci sono piccole rivalità, quelle cose lì, no. Qui tutti devono essere uguali. E questo è molto importante per tutto il gruppo".