Niccolò Pisilli ha rilasciato un'intervista a Cronache di Spogliatoio. Il centrocampista della Roma si è raccontato a tutto tondo, dal campetto di Casal Palocco alla prima squadra giallorossa, parlando del rapporto con gli allenatori avuti in giallorosso. Ecco le sue parole.
Il campo della sua infanzia: "Sono molto legato a questo campo. Nasce come pista di pattinaggio ma l'abbiamo trasformato. Abbiamo disegnato l'area".
La famiglia: "Mia madre fa la psicologa ed è fondamentale per darmi equilibrio sa come comportarsi e ti chiede una volta in più come stai".
L'università: "Quando trovo tempo mi ci metto. Io ho scelto Scienze delle comunicazioni perché mi piace il mondo del giornalismo. Ci sono parti che salterei volentieri nello studio. È importante avere un equilibrio mentale forte. Al giorno d'oggi è facile che sui social si passi un attimo dall'idolatrarti ad affossarti".
Mourinho: "Era un allenatore molto attento ai giovani, veniva spesso a vedere la Primavera. Sapevi di essere osservato. Spesso venivamo chiamati per gli allenamenti in prima squadra, era una sorta di sfida con me stesso. Ricordo la domanda prima del mio esordio: 'Te la fai sotto se domani ti metto?'".
De Rossi: "Quando è stato mandato via è stato un bello shock. Sarò sempre grato a lui perché mi ha fatto fare la prima partita da titolare. È stato l'allenatore che mi ha permesso di smettere di essere il ragazzo che veniva dalla Primavera e diventare un aggregato a tutti gli effetti. Mi diceva sempre 'Secondo me tu puoi stare qui, sei un giocatore molto forte', e questa iniezione di fiducia costante è stata molto importante".
Gasperini: "Non ha bisogno di presentazioni, ha cambiato la storia di una società e ora con noi sta facendo qualcosa di molto importante. Ha voluto trasmettere subito una mentalità vincente e noi siamo tutti allineati con lui. Il poco spazio? Penso solo ad allenarmi bene, so che se seguo il mister posso crescere tanto. Lui ci dice sempre di non preoccuparci, che non taglia fuori nessuno. È maniacale sia sulla fase difensiva che sulla fase offensiva".