"Dovbyk non è ancora pronto e non sarà convocato, speriamo sia pronto per la settimana successiva. Non è ancora in grado di calciare, sente dolore. In questa settimana, pur spezzata dal Natale, abbiamo potuto lavorare, anche se alcuni hanno avuto l'influenza. La difficoltà più grande è quella di Hermoso, dobbiamo capire per domani: ha una forma di pubalgia e dobbiamo valutare se può giocare o meno".
Un suo ricordo dell'avventura al Genoa? Con De Rossi è tornato a brillare Frendrup, che si dice possa piacere anche lei...
"Il Genoa ha molti giocatori importanti, non solo Frendrup, anche quest'anno ci sono giovani interessanti che il club sta valorizzando seguendo la sua filosofia, per poi venderli. La mia esperienza al Genoa è stata molto lunga, sono stati 8 anni bellissimi. Genova è un pezzo di ricordo della mia vita, siamo passati dalla C all'Europa. Ho un grande legame con la tifoseria, è molto calda e appassionata e nelle partite casalinghe è un valore aggiunto. Si tratta di una bella piazza per fare calcio".
L'infortunio di Pellegrini crea ulteriore urgenza per il mercato della Roma? Si aspetta qualche innesto già nei primi giorni di gennaio?
"Non so, non conosco i tempi del mercato. Pellegrini è sicuramente una perdita per noi, è un giocatore che ha fatto bene, nonostante il calo nelle ultime partite. Purtroppo capitano questi infortuni. Adesso ci saranno nove partite importanti in un mese e avendo due giocatori in Coppa d'Africa e gli infortuni di Dovbyk, Hermoso, Pellegrini e Bailey dobbiamo stringere molto i denti e ottenere il massimo da tutti".
Dybala falso nove è una scelta dettata dalle mancanze degli altri centravanti o è una soluzione a cui è arrivato cambiando idea rispetto all'inizio?
"Alcune volte era l'unica soluzione, ma lui può fare benissimo quel ruolo. Quando ha qualche difficoltà fisica, giocare da trequartista è ancora peggio. Ho sempre sperato e contato su di lui perché so che se sta bene il valore della squadra aumenta con lui. Abbiamo avuto un buon periodo, poi un'altra ricaduta e una condizione non ottimale. Continuo a insistere su di lui è perché ha una qualità che, se portato a condizioni fisiche migliori, ci può dare un vantaggio".
I limiti della Roma sono tecnici o nell'atteggiamento e nella mentalità rispetto alle altre big?
"No, sotto quell'aspetto la Roma non ha niente da invidiare a nessuno. Anzi, forse ha qualcosa in più e anche la partita contro la Juventus lo ha dimostrato. Nel primo tempo e nel finale abbiamo provato a recuperare il risultato. A livello di atteggiamento e comportamento la Roma fino ad adesso è sempre stata al top".
C'è stato bisogno di qualche chiarimento tra lei e Ferguson dopo le dichiarazioni di Torino? Ha chiesto alla società di interrompere il prestito? Domani può giocare o, come ha detto lei, "tutta la vita Dybala"?
"Dybala è un giocatore di altissimo livello e se portato a condizione confermo la mia scelta rispetto a Ferguson. Io voglio portarlo nella condizione migliore, diventa difficile trovare un altro giocatore con questa qualità, quando sta bene. Se devo fare una scelta, scelgo tutta la vita Dybala, ma è in generale e non riguarda solo Ferguson. Ferguson è più giovane di Dybala, lui la deve mettere non sul piano tecnico, perché il confronto è improponibile, bensì sulla volontà, sulla fame, sulla voglia di arrivare. Deve fregare il posto a Dybala con queste armi. Il mercato parte il 3 gennaio e si vedrà. Non voglio tornare a luglio e agosto, domani c'è il Genoa e sarà una gara tosta".
Cosa ha dato di più De Rossi a questo Genoa? Cosa la preoccupa?
"Ha dato coraggio, che è una grande dote. Ha pareggiato con Cagliari e Fiorentina, ha avuto grande coraggio con l'Atalanta. La classifica è difficile per il Genoa, ma sono convinto che domani dovremo raschiare il barile per mettere in campo le migliori risorse per vincere la partita, perché ne abbiamo assolutamente necessità".
Il mercato condiziona le scelte di campo?
"Sbagliare formazione no, dato che siamo giusti. Però è vero che il mercato condiziona, condiziona tutti. Non è rispettoso per quelli che stanno dando tutto per questa squadra, ma condiziona perché non c'è solo la squadra dell'allenatore: c'è tutto un mondo intorno ai giocatori che li influenza, che dice "vai di qua, vai di là, vai su, vai giù", e questo rischia di togliere un po' di obiettivi proprio in un momento in cui i punti contano, come contavano un mese fa e come conteranno il prossimo mese. È una situazione che dura troppo a lungo. Noi allenatori siamo davvero tutti contrari a un mercato così esteso, è inspiegabile. Si parla più di mercato che delle partite e questa non è una cosa che ci fa piacere".
Soulé e Dybala insieme dall'inizio hanno fatto un gol ogni 150 minuti. Problema di coesistenza o casualità?
"In questa squadra il vero punto fermo finora è stato solo uno. Poi ha giocato molto Pellegrini, mentre gli altri si sono un po' divisi il minutaggio: Dybala, Dovbyk, Ferguson, forse Dovbyk meno perché è stato fuori di più, ma anche Baldanzi ed El Shaarawy. Questo è il nostro organico e, più o meno, ci siamo distribuiti i tempi. Non è detto che giocare i primi 50 minuti sia meglio che giocare i 40 successivi. È vero però che l'attacco ha prodotto meno gol di quelli che sarebbero necessari ed è un punto critico, ma non da una sola partita: dall'inizio della preparazione. È una squadra che rispetto all'anno scorso ha perso Shomurodov e Saelemaekers. Sono arrivati Bailey e Ferguson: Bailey è stato penalizzato dagli infortuni, Ferguson ha dato il suo contributo, ma resta una squadra che aveva già qualche problema e che col tempo li ha accentuati. Devo però dire che sono stati bravissimi tutti a riuscire a portare la Roma così in alto, nonostante questa situazione, e a mantenerla fino ad adesso in una posizione di classifica importante. Abbiamo tutta l'intenzione di continuare così. Quello che succederà, se succederà qualcosa, lo vedremo. Non ho mai creduto molto nel mercato di gennaio, perché anche quando arriva un giocatore serve tempo per inserirlo. Io conto fortemente su quelli che ci sono".
A Koné manca qualcosa in fase offensiva: si può lavorare su questo?
"Bisogna sempre cercare di migliorarsi e di fare qualcosa in più. A volte bisogna mettere i fari su ciò che si ha e non su cosa manca. Questo vale per tutte le cose. Ognuno ha le sue caratteristiche. Koné ha fatto benissimo finora, ma tutto è migliorabile".
Può essere la partita di Pisilli? Lo vedrebbe bene al Genoa, magari in prestito?
"Su di lui ho già detto la mia. Si tratta di un ragazzo molto, molto interessante. Molto bravo anche nell’immediato, non solo in prospettiva. Ha trovato poco spazio nella Roma grazie a prestazioni di Cristante, Koné ed El Aynaoui. Io ho molta considerazione di Pisilli. Forse, come per tutti i giovani, sarebbe meglio giocare di più. Se uno può farlo nella Roma, ne sarei contento e me lo auguro per lui. In questo momento però non c’è spazio, diciamo, con tre centrocampisti. Quindi non è assolutamente proponibile un suo allontanamento".