Carica da Roma

Contro l'Atletico, da calciatore, rimediò una sonora sconfitta al "Vicente Calderon". Erano altri tempi, fine del secolo scorso, ed Eusebio Di Francesco aveva trent'anni, era uno dei più fedeli interpreti del calcio di Zeman. Oggi ci torna da allenatore, si gioca in uno stadio completamente nuovo, l'Atletico ha raggiunto i vertici del calcio europeo, ma quest'anno non brilla. La Roma arriva a questa sfida nel suo miglior momento, una squadra molto cresciuta rispetto alla partita di andata, quando fu messa all'angolo dagli spagnoli ma non si piegò. Di Francesco sa che questa è tutta un'altra storia: «Simeone l'ho affrontato da calciatore, le caratteristiche che aveva in campo sono le stesse che ha da allenatore. Della mia sfida con l'Atletico ricordo il pubblico davvero caldo, perdemmo per qualche errore, ma furono due grandi gare, sia all'andata che al ritorno. Gli uomini di Simeone sono sempre stati aggressivi con gli avversari e me li aspetto così anche questa volta. Dobbiamo rispondere colpo su colpo cercando di stare nella loro metà campo. sappiamo che sono forti, ma dobbiamo avere la consapevolezza che stiamo crescendo. Abbiamo affrontato alla grande il derby e giocheremo al meglio questa sfida. Affrontiamo una grande squadra, ma scenderemo in campo con grande determinazione, siamo carichi».

 

UNA PARTITA PER VOLTA. Non fa calcoli, anche se la partita di domenica a Genova è più importante di quella di stasera: «A Genova ci penserò dopo, questa è una partita decisiva. Non sarò condizionato, in campo andranno i migliori, i più idonei ad affrontare questo avversario». Scherza con Perotti quando fa riferimento alla grande compattezza che si è creata nel gruppo: «Su questo stiamo lavorando da inizio stagione, sono contento che i giocatori vadano a cena insieme, anche se sono arrabbiato perché non mi hanno invitato. Magari meglio bere qualche bicchiere di vino in meno...», ride. Perotti lo rassicura: «Solo acqua...». La crescita della Roma passa anche da questa partita: «Non mi accontento, non ho fatto programmi. Voglio migliorare sempre, devo conquistare prima i giocatori e l'ambiente interno, poi loro possono trascinare anche l'ambiente esterno. Roma è una città che ti fa accontentare, ma io non voglio questo».

 

AGLI OTTAVI. La Roma prima in classifica può qualificarsi già questa sera: «Non mi aspettavo che l'Atletico avesse solo tre punti dopo quattro partite. Loro all'andata hanno meritato di più, ma noi abbiamo meritato di vincere a Londra. Speriamo di qualificarci, meglio se arrivando primi nel girone. Anche per un allenatore ci sono i percorsi di crescita da rispettare. Io con il Sassuolo per due volte ho preso sette gol dall'Inter. Le vittorie e le sconfitte vanno affrontate allo stesso modo. Per me è un record, voglio vedere chi ci riesce a perdere due volte di seguito con quel risultato...».

G. D'Ubaldo