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La Gazzetta dello Sport

(06/12/2017)

Roma caput Champions

I sogni, a volte, si materializzano. Alzi la mano chi, ad agosto, aveva pronosticato la Roma qualificata agli ottavi di Champions e per giunta prima nel girone, come era avvenuto solo una volta finora nella sua storia. Tutto questo, per giunta, avendo in mano lo scalpo dell’Atletico Madrid e del Chelsea. Invece è stata scritta una pagina di storia, certificata da un 1­-0 – meritato ma non banale – sul Qarabag, ottenuto grazie a una rete di uno straordinario Perotti. Insomma, un traguardo inaspettato, che arriva proprio nel giorno del via libera ufficiale al nuovo stadio. Il presidente Pallotta stavolta ha davvero di che esultare, così come la squadra, cheafine partita attende in campo la fine del match di Londra prima di festeggiare.
 
SPRECHI – Certo, forse il clima di ottimismo che accompagna il match in avvio pare scaricare un po’ la Roma che, schierata nella formazione migliore, nel primo tempo non riesce a materializzare la netta superiorità territoriale e tecnica. Intendiamoci, i movimenti ci sono tutti. Agli «elastici» El Shaarawy e Perotti corrispondono gli inserimenti di Nainggolan e Strootman, le sovrapposizioni di Florenzi e Kolarov giungono puntuali come, per alternare, i lanci in profondità di De Rossi e dell’eccellente Fazio per Dzeko, ma la manovra scorre più lenta del solito, con il Ninja insolitamente sotto tono in avvio. Ne consegue che il Qarabag – pur con una difesa improvvisata tra squalifiche e infortuni – ha il tempo di chiudersi con ordine e di cercare la profondità dietro la linea difensiva giallorossa, grazie al buon lavoro di Ndlovu,supportato a turno dalle avanzate di Michel e Almeida, oltre che dalle cavalcate sulla fascia di Izmailov, approfittando dei reparti a volte troppo lontani fra loro. Buon per la Roma che la vena di Perotti è frizzante, anche se la mira dei suoi è modesta. Così la prima frazione, che fa registrare un solo intervento di Alisson su Ndlovu (22’), vede l’ottimo Sehic protagonista parando una deviazione di Manolas su tiro di El Shaarawy (14’) e soprattutto deviando con il piede una conclusione di Nainggolan e il successivo tap in di Kolarov (48’). Perciò, se si eccettua ilsalvataggio nei pressi della linea di Yanuszada dopo un’uscita improvvida di Sehic, i romanisti sprecano almeno tre volte da buona posizione col Faraone dal limite (31’), Manolas di testa (40’) e Dzeko, che non sa approfittare di una palla persa a centrocampo da Almeida (46’).
 
TESTA A LONDRA – La ripresa comincia con la Roma a tavoletta grazie a un rivitalizzato Nainggolan. Al 4’ impegna già Sehic, che però capitola subito dopo su di una splendida azione avviata e conclusa da Perotti,santificata da un tacco di Strootman e dall’ennesimo errore di Dzeko, che tira addosso al connazionale in uscita; per fortuna però c’è l’argentino, appunto, che mette in rete di testa. È la svolta, anche perché pochi minuti dopo l’Atletico va in vantaggio col Chelsea, innescando così un clima di tensione persino eccessivo. Certo, la Roma continua a creare occasioni – gli angoli alla fine saranno 14 a 0 – e Sehic è bravo almeno tre volte su Nainggolan dal limite dell’area (17’), Kolarov su punizione (34’) e ancora dopo uno spettacolare slalom sulla sinistra (41’). Non solo. Al 45’, una palla rubata da Gerson consente un 3 contro 2 ai giallorossi che Dzeko sciupa ancora tirando al lato. Ma in attesa del gol liberazione che non arriverà, i giallorossi insistono persino troppo su di un possesso palla lezioso (sarà il 63% alla fine), consentendo così al Qarabag di uscire un po’ dal guscio, tant’è che al 37’ Alisson deve salvare su di un colpo di testa di Michel pescato da un cross di Guerrier. Ovvio che il pareggio sarebbe stata davvero una beffa, visto il dominio della Roma sul match, però il calcio a volte sa essere imprevedibile e feroce, come Chelsea e (soprattutto) Atletico Madrid potrebbero testimoniare. Ma tutto questo è il passato. L’avventura giallorossa continua e, se l’urna sarà benevola, non è escluso che la favola non sia finita in questa notte d’inverno. Impressioni? Da oggi nessuno delle prossime rivali esulterà nell’affrontare la Roma.

M. Cecchini


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