Manolas: Resto qui

Come si diventa leader di un gruppo e simboli di una squadra? Ripresentandosi ogni anno a luglio, al primo giorno di lavoro, sempre con gli stessi colori e con la stessa voglia di ricominciare cucita addosso. Facile in teoria, complicato nella pratica. Chiedere, per informazioni, a Kostas Manolas: 27 anni, nel pieno della maturità psico-fisica, autore di una grande stagione (individuale e di reparto) nella Roma arrivata ad un passo dalla storica finale di Champions League, difensore tra i più richiesti d'Europa e, da ieri, in procinto di iniziare la quinta estate consecutiva in maglia giallorossa.

 

RESPONSABILITA'. «Ho ricevuto tanti messaggi dai tifosi, li ringrazio per il sostegno. Cercherò di fare il massimo per questa squadra, sono contento di essere qui e darò il massimo per la Roma. Quest'anno sarà ancora più bello dello scorso»: sono bastate queste poche parole a Manolas, nella chiacchierata fatta con Roma Tv prima di riprendere a sudare in vista della nuova annata, per spiegare il proprio attaccamento alla causa. Quello che lo porta ad essere di fatto il quarto giocatore più longevo della rosa dopo i due "autoctoni", capitan De Rossi e Florenzi, e Kevin Strootman. Questo tempo che si accumula, però, non è un peso per Kostas, che anzi si sente forte di responsabilità da fratello maggiore: «Cercherò di aiutare i nuovi, sono ragazzi umili, alcuni anche piccoli. Vogliono provare una nuova avventura ma non sarà facile: la Roma non è una piazza semplice. Devono lavorare duramente e metterci la testa, altrimenti non sarà semplice per loro. (...)

N. Chiappinelli