Di Francesco, la fiducia rimane ma serve una svolta immediata

Mentre un significativo diluvio si abbatteva su Roma, a Trigoria è stata una domenica densa di confronti. Eusebio Di Francesco ha spronato la squadra chiedendo una maggiore personalità nelle scelte e cercando di trasmettere positività («Il lato positivo è che giochiamo sonito e possiamo riscattarci velocemente») in vista della partita di domani contro il Cska. Ma la dialettica interna, sul triplo asse Roma-Boston-Londra, tiene aperto ogni scenario tecnico in vista del futuro prossimo.

 

POSIZIONI. Ufficialmente, ma anche sostanzialmente, Di Francesco resta al suo posto. Non è un allenatore con il timer attivato. Perché ha un autorevole supporter nell'ufficio accanto, Monchi, e perché su piazza non ci sono sostituti che ispirino una sostituzione. Inoltre Di Francesco, che pure ha commesso diversi errori, sta pagando colpe che non sono solo sue: ha dovuto avallare una campagna acquisti non allineata alle sue idee di calcio ed è stato obbligato a correggere in corsa il sistema di gioco, utilizzando il 4-2-3-1 (che non ama). Questo i dirigenti e anche i giocatori lo sanno bene. (...)