«Bravi, ma non è finita. E basta bugie su di noi»

Certe imprese nascono quando meno te l’aspetti. Calcio di rigore per l’Ajax, che è già avanti 1-0. Pau Lopez, che per sua stessa ammissione non ne para mai, ha studiato il sistema Tadic: lo aspetta, non si muove. E’ la scelta giusta, perché l’avversario gli tira addosso. Da quel momento, scrollandosi di dosso l’ansia di prestazione, la Roma decide di provarci, di vivere. Pareggia grazie all’omaggio del giovane Scherpen che impreziosisce la punizione di Pellegrini. Resiste ai mille assalti olandesi, che chiuderanno con il 64,8% di possesso palla e stuzzicheranno spesso Pau, soprattutto con Antony. E nel finale, con un calcio d’angolo, festeggia con Ibanez, il difensore che poco prima avrebbe potuto affossarla causando il rigore.

 

Di certo la Roma d’Europa non tradisce mai. Ha vinto tutte e cinque le partite a eliminazione diretta e ha dimostrato anche carattere, perché per la terza volta ha ribaltato una situazione di svantaggio in questo torneo. Ci vuole anche un po’ di cuore (e non solo) per battere avversari addestrati alle passerelle internazionali. Paulo Fonseca può godersi una serata piena di soddisfazioni: «Dopo tante difficoltà, con tanti infortuni, è una vittoria fondamentale che ci dà tanta gioia. L’Ajax ha dimostrato di essere una grande squadra, ci ha messo sotto pressione. Ma siamo stati bravi a controllare aspettando l’occasione giusta: nella mia testa ero convinto che prima o poi avremmo segnato» (…)