La rivincita di Fonseca. C’è una eredità di 80 milioni per la Roma

Il destino, a volte, si diverte a prendere in giro sogni e bisogni degli uomini. Pensate a Paulo Fonseca. Nella partita più importante della sua stagione – ovviamente finora – eccezionalmente Dan e Ryan Friedkin non erano in tribuna a vedere la Roma battere l’Ajax nella tana di casa, ipotecando la qualificazione alla semifinale di Europa League. L’allenatore portoghese, forse, nelle ultime settimane si sarà sentito solo più che mai. Che la proprietà, legittimamente, avesse da settimane aperto una riflessione sulla permanenza in panchina o meno di Fonseca (al netto di incontri recenti, sempre smentiti) era una situazione nota, ed anche il silenzio presidenziale in questo senso ha lasciato pensare che il gradimento sul tecnico fosse concreto, ma non a prova di bomba. Certo, pur lavorando su una eventuale successione, il general manager Tiago Pinto (un connazionale) non ha mai scaricato Fonseca, e d’altronde chi avesse tempo e voglia di leggere i giornali non solo negli spazi giallorossi saprebbe che – da Pirlo a Gattuso – sono tanti gli allenatori in bilico in Serie A. (…)