Mou: La mia Roma non ancora Special

José Mourinho è sincero, sin troppo. Svela i limiti della Roma, anzi li conferma, senza cercare giri di parole. Lo Special One si sfila dalla lotta scudetto: «In tre mesi non si crea una squadra, non paragonateci a chi aveva venti punti in più di noi lo scorso campionato. Sono venuto qui perché con la mia esperienza devo portare equilibrio. Non ero euforico prima e non mi deprimo adesso, ma l’unico obiettivo che abbiamo è vincere la prossima partita». Il tecnico in conferenza stampa allontana le pressioni della squadra e ribadisce la competitività ridotta, ricordando il progetto di tre anni. Di mercato preferisce non parlare, ma fa capire di avere una rosa limitata. Le sue parole sono sentenze, alla vigilia della partita contro l’Udinese e nella settimana che porta al derby: «Il mercato è chiuso e non ne voglio parlare. Quando abbiamo vinto tre partite di fila in campionato, più altre tre in Europa non ero euforico, ora non parlo di problemi enormi. Abbiamo perso una partita, l’abbiamo analizzata guardando al futuro, quella partita non possiamo più vincerla».

 

Mourinho allena i giornalisti dopo la prima sconfitta, ricordando che l’orizzonte della Roma è limitato: «E’ troppo facile entrare in questa dinamica tra euforia e depressione. Sono stato euforico un minuto in due mesi, in quell’esultanza contro il Sassuolo per una partita speciale. Poi sono stato sempre equilibrato. Dopo la partita di Verona siamo tristi ma restiamo equilibrati e non cambierò per un risultato o un altro (…)