«Niente slogan penso soltanto a come vincere»

Non è il momento degli slogan. Il primo derby romano di José Mourinho è in una smorfia che viene subito dopo un sorso d’acqua naturale: «Rispetto le idee di chi mi ha preceduto, da Zeman a Garcia, ma per me le parole vanno via come il vento. Quello che conta è ciò che accade dal primo minuto, sul campo». E qui Mourinho indica un punto immaginario che rappresenta la strada virtuale da seguire. Una complicazione preliminare c’è: la sua Roma giocherà senza il capitano, obbligandolo a una variazione sul tema inedita. Fin qui Pellegrini era sempre stato titolare nelle prime otto partite della stagione, come solo Karsdorp e Mancini tra i calciatori di movimento: «E’ la mia più grande frustrazione da quando sono arrivato. Si può anzi sostenere che il derby sia cominciato giovedì al novantesimo, quando l’arbitro ha espulso Lorenzo». Una decisione che a caldo aveva definito “ridicola”: «Ma credo di aver mantenuto il controllo. Non aveva senso arrabbiarsi e rischiare di non essere in panchina contro la Lazio. L’arbitro (Rapuano, ndr) ha fatto una cagata ma è giovane. Anche lui ha un allenatore, Rocchi, che gli farà capire dove ha sbagliato per migliorare». (…)