Mourinho: Così è bello la vittoria del sacrificio

Stavolta no, non è andato a festeggiare sotto alla Curva Sud. Ma al fischio finale ha esultato senza freni, come se sentisse addosso il peso di questa vittoria, sotto la pioggia, sotto la tensione. Ha ringraziato a uno a uno i giocatori, poi ha mostrato il pugno ai quarantasettemila dell’Olimpico, che hanno sostenuto la Roma e sofferto fino all’ultimo secondo quando quel gigante di Milinkovic-Savic, fratello del temuto laziale Sergei, si è avventurato in area di rigore sui calci piazzati della disperazione. José Mourinho sprizza gioia per il risultato, per la terza partita di fila senza subire gol, per una classifica che torna interessante. E poi per lo spirito: «Sì, mi piace vincere così. Un giocatore mi ha detto poco fa che è meglio arrivare all’obiettivo soffrendo, piuttosto che travolgere l’avversario con un 5-0. E’ la vittoria del gruppo, dello sforzo. Sono contento per Diawara che non gioca mai e lavora ogni giorno, per Carles Perez che gioca poco, per Mkhitaryan che fino a un mese fa veniva quasi ammazzato dalla critica. Non era facile battere il Torino senza tre titolari del centrocampo: Cristante, Veretout e poi Pellegrini». (…)