Una serata maledetta con quattro traverse colpite e venti calci d’angolo battuti a vuoto porta via alla Roma gran parte delle speranze di qualificarsi all’Europa attraverso il campionato. Nell’ultima gara stagionale in casa i giallorossi non riescono a battere neanche il Venezia che scende in campo da retrocesso, segna subito un gol, finisce in dieci dopo 32 minuti e si difende per i restanti, strappando un pareggio per l’onore che complica maledettamente i piani di Mourinho. Con la miseria di tre punti fatti nelle ultime cinque gare di Serie A, la Roma rischia di ritrovarsi ottava domani sera e di dover affidare ogni speranza alla finale di Conference League a Tirana che vale pure un posto in Europa League. La pressione così aumenta, i punti buttati in campionato sono davvero troppi, se si pensa che la Roma ne ha ottenuto appena uno in due partite coi lagunari ultimi.
La formazione iniziale dimostra che Mourinho ha iniziato a fare i conti per le energie da dedicare al Feyenoord. Oltre all’infortunato Mkhitaryan e lo squalificato Mancini, l’affaticato Zaniolo va addirittura in tribuna con Felix, partono in panchina Karsdorp, Zalewski e Oliveira. Dal 1’ c’è Spinazzola al rientro da titolare dopo oltre 10 mesi, mentre Carles Perez parte al posto di Zaniolo. Il problema è che alla Conference sembra pensarci sin troppo la squadra, che parte senza accendere l’interruttore e dopo cinquanta secondi incassa un gol in maniera ingiustificabile. La reazione giallorossa è quasi tutta negli spunti del volenteroso Spinazzola, in qualche strappo di Carles Perez e in una punizione di Pellegrini che sbatte sulla traversa. (...)
A. Austini