Mourinho, c'è l'esame di Italiano

«Che ha fatto la Fiorentina?». Metà settembre dello scorso anno. La Roma ha appena vinto a Helsinki. Mou si presenta ai microfoni delle tv e prima che gli venga posta una domanda chiede del risultato dei viola, ben consapevole del ko contro il Basaksehir in Conference. Come a dire, «Ah, non era una coppetta?». Ma forse, oltre a voler legittimare il trofeo di Tirana, c’è qualcosa in più. Perché dopo i complimenti a Italiano nel suo esordio in giallorosso, il rapporto tra i due ha vissuto alti e bassi. Un battibecco tra le panchine dell’Olimpico, l’esultanza del tecnico viola agitando la giacca sotto la curva Fiesole al Franchi, una protesta di José per l’arbitraggio di turno a Firenze con tanto di silenzio nel post-gara, fino all’abbraccio dello scorso maggio nel tentativo di sanare attriti e incomprensioni. Roma-Fiorentina non è quindi solo Dybala-Nico Gonzalez, Lukaku-Beltran o Pellegrini-Bonaventura. Molto ruota attorno a Mourinho e Italiano (…)