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(14/11/2014) A.S. Roma

Sabatini: “Rocca il giocatore più grande con cui io abbia mai giocato. Pastore? Illumina il campo”

Sabatini: “Rocca il giocatore più grande con cui io abbia mai giocato. Pastore? Illumina il campo”

Le parole di Walter Sabatini.
 
Esperienza con il Perugia da calciatore: “Ero un calciatore scapestrato, era la Serie B stagione 1973-74. Ero attratto dal pallone. A quei tempi era un calcio romantico, più semplice”.
 
L’esperienza con la Roma da giocatore:  “Avevo 21 anni e già mi sentivo vecchio. Ero cerebralmente limitato ma tecnicamente formidabile”.
 
Rocca: “Il più grande con cui io abbia giocato. Atleta impressionante che giocava con entusiasmo, generosità ed una buona capacità tecnica. Quando si è fatto male ho pensato che si fosse perpetrata un’ingiustizia sovrannaturale perché avrebbe meritato di giocare al calcio ai massimi livelli. Ricordo un fatto inquietante. La Roma fece una tournée negli States e lui per contratto doveva giocare. Zoppicava ed usciva dopo cinque minuti”.
 
Palermo: “Ho fatto grandi cose con Zamparini, presidente incontrollabile ma grandissimo che mi ha fatto fare tutto quello che volevo. Volevo portare il Palermo in Champions e non ci arrivammo anche per colpa della Roma che si condannò a non vincere lo Scudetto contro la Sampdoria”.
 
Pastore: “Talento incredibile. Fu una battaglia prenderlo. Ha delle giocate difficilmente replicabili, illumina la partita. Ad oggi sta facendo meno di quanto pensassi ma ha tutto il tempo dalla sua”.
 
Baldini: “Mi ha portato alla Roma due volte e lo ringrazio. Mi aveva convinto, poi, a causa di un fattore nuovo, mi ero infatuato della Sampdoria di Garrone. Lui ha preteso che mantenessi la parola. Abbiamo avuto un rapporto buono ed ho fatto molti sacrifici per la mia autonomia perché ho bisogno dei miei spazi. Si dice che sia diventato più bravo senza Baldini ma la verità è che lui ha fatto un grande lavoro. Quando si è dimesso ho pensato di farlo anche io poi ha prevalso il senso di responsabilità. Se fosse rimasto lui me ne sarei andato io perché c’era bisogno di qualcosa di dirompente”.
 
Pallotta: “Persona affettuosa e intelligente. E’ tenace e fa tutto quello che ha per la testa. Mi fido delle sue idee e lui si fida di me. Sono convinto riuscirà ad ottenere risultati”.
 
Lamela: “Era una sfida che ho fatto con la piazza di Roma. E’ stata un’operazione complessa e impegnativa, volevo che la nuova società si presentasse con un talento puro. Lo seguo nella speranza che possa imporsi a livello internazionale”.
 
Kjaer: “E’ stato premiato come uno dei migliori centrali di Francia. A Roma non gli fu perdonato un episodio contro la Lazio che ci condannò. Non credo avrebbe potuto fare di più”.
 
Luis Enrique: “E’ un ottimo allenatore, una persona di un’onestà non replicabile. Queste sue capacità lo condannavano anche in virtù del suo codice e dei suoi principi. E’ andato a cozzare con una realtà che impone scelte mediate. Non fu una scelta esclusiva di Baldini”.
 
Zeman: “Un grande rammarico, pensavo che avremmo potuto fare grandi cose ma non è successo e mi è dispiaciuto tantissimo. Lui ha dato un grandissimo contributo facendo crescere tanti calciatori e lasciando elementi importanti per la squadra e la società. Non siamo stati fortunati, un peccato”.
 
Curva Sud Open Day 2013: “Il messaggio era da seguire ed abbiamo combattuto per rimediare al 26 Maggio, una giornata triste. Quel giorno Roma diventò per me un impegno mentalmente superiore, definitivo. E’ stato qualcosa di brutto ed ho voluto ricostruire, cambiando la mia mentalità nel modo di costruire una squadra”.
 
Rudi Garcia: “E’ una mia intuizione, scelto in un momento molto difficile, dovevamo rifondare e portare un allenatore. Rudi lo seguivo da sempre. Quando l’ho incontrato è stato convincente nella sua semplicità e capacità di analisi. L’obiettivo era quello di andare in trincea ma con tranquillità. Lui ha dato risposte enormi e sta facendo un lavoro eccezionale. Prima di uscire dalla stanza gli ho chiesto che rapporto voleva costruire con la squadra; lui tornò indietro e, sgranando gli occhi, mi ha detto "amo la mia squadra". Due parole possono essere decisive”.
 
Juventus-Roma 3-2: “Ha raccontato che Roma e Juventus giocano alla pari. Io ho denunciato la partita in sala stampa, senza piangere. Dobbiamo accettare i risultati, anche quelli dolorosi, abbiamo perso ma il risultato sarebbe stato diverso con un arbitraggio diverso. Io stimo Rocchi e se tornasse ad arbitrarci sarei tranquillo. Giocheremo altre partite e dobbiamo dimostrare di essere più forti della Juventus”.

(Roma TV)
 

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