Le parole di Umberto Gandini, ad dell’AS Roma, ai microfoni di Radio Anch'io Sport.
Ieri serata perfetta. Ha funzionato tutto: “E’ stata una serata fantastica, che ha certificato l’eccellente lavoro dell’allenatore, dello staff tecnico e della squadra. Interpretata al meglio una delle partita più decisive della stagione, quella partita che aspettavamo dall’1-0 dell’andata, quando ci dicemmo che avremmo tanto voluto rigiocarcela nella partita di ritorno all’Olimpico. E’ una partita che per adesso ci certifica ancora al secondo posto con due partite da giocare. Sicuramente è molto difficile pensare in grande ma è il coronamento di una grande stagione, almeno fino a questo punto”.
Le richieste dei biglietti per Roma-Genoa: “La partita con il Genoa è esaurita e ci sarà una cornice di pubblico straordinaria, come un campione come Francesco merita in assoluto per quello che ha fatto per la Roma, per il calcio italiano e assolutamente a livello mondiale. Ieri Francesco ha esultato con i suoi compagni, è stato molto contento della prestazione. Bisogna anche capire che è un momento difficile arrivare a vedere che il traguardo alla fine è proprio un traguardo, quindi con grande serenità e con grande affetto Francesco avrà una nuova carriera nella Roma e gli staremo sempre accanto”.
Ha altre richieste? “Onestamente non sono nella sua testa e non sono al corrente di cose di questo tipo. Mi piace sottolineare il grande affetto che lui ha verso questa società e il grande affetto che tutta la città ha per lui. Va verso un momento decisivo, ancora una volta, nella sua grandissima carriera”.
L’uscita dall’Europa League è il rimpianto principale? “E’ una squadra che ha sbagliato una settimana durante le trentaquattro-trentasei settimane del campionato e delle competizioni europee. E’ una squadra che è uscita in modo splendido dalla partita contro l’Inter a San Siro e che è incappata in tre risultati che hanno pregiudicato la stagione sia in Coppa Italia, sia in Europa League. La squadra ha fatto un campionato fantastico, ha ancora due giornate da giocare, certamente con un po’ più di fortuna le cose sarebbero andate diversamente. Ma noi siamo contenti delle cose fatte”.
Intorno alla squadra si è parlato troppo? “E’ un po’ la caratteristica di questa società, almeno fino ad ora, il rapporto molto forte che c’è tra la città e la squadra è una componente. Abbiamo fato una buonissima stagione, io sono arrivato in corso d’opera e non ho intenzione di prendermi meriti, se non quello di essermi calato subito nella realtà per capirla ed accompagnare chi c’era prima di me ad andare verso quei traguardi che ci eravamo prefissati. Noi non abbiamo mai dichiarato ai quattro venti che avremmo giocato per vincere lo Scudetto e sicuramente abbiamo sempre detto che avremmo cercato di essere competitivi il più a lungo possibile e lo siamo stati e lo siamo ancora. La squadra merita solo applausi”.
Il futuro di Spalletti. Chi sarà il futuro allenatore della Roma? “Siamo sempre rimasti d’accordo col mister di sedersi intorno ad un tavolo a fine campionato per definire i progetti futuri. Se resterà con noi, come tutti ci auguriamo, benissimo, se dovesse scegliere altre strade, legittime assolutamente, avremmo soluzioni pronte”.
Avete già preparato quindi il dopo Spalletti: “Sicuramente ci stiamo pensando perché non siamo abituati a farci trovare impreparati. Confidiamo di trovare un punto di accordo con l’allenatore e qualora questo non fosse, dovremmo guardare da altre parti”.
Ancora su Totti e Spalletti: “Due cose velocissime: l’unica cosa che conta è la Roma e non è bello avere questi partiti a sostegno di uno o contro l’altro. Francesco si sta comportando da grande professionista, sta facendo la sua figura ed è a disposizione dell’allenatore che ha la responsabilità di mettere in campo la formazione che ritiene migliore. Da parte nostra, su questo, zero polemiche. Le prossime due partite sono decisive e andiamo avanti passo passo. Sarà fondamentale vincere con il Chievo sabato prossimo, poi potremmo pensare in base anche ai risultati del Napoli quale sarà la situazione per l’ultima partita. In ogni caso, l’ultima partita di campionato contro il Genoa, sarà un’altra occasione per poter applaudire uno dei più grandi campioni del calcio mondiale”.
Meglio avere un allenatore italiano o straniero? “Anche questo è un po’ opinabile, nel senso che la scuola italiana è di grandissimo livello. Lo stanno dimostrando Antonio Conte con il Chelsea, al quale vanno i nostri complimenti, Carlo Ancelotti che ha vinto un altro titolo, ma ce ne sono anche altri come Ranieri… Dipende dalle circostanze. Se un allenatore di prestigio riesce a calarsi nel campionato più tattico al mondo, nel quale bisogna veramente studiare tanto, può fare bene. La storia ci insegna che sono stati pochi i grandi allenatori stranieri in Italia e soprattutto sono stati allenatori che hanno prima giocato come il grandissimo Liedholm”.
La prossima stagione: “L’ambizione è nel DNA della Roma. Pallotta ha fatto un investimento straordinario convincendo Monchi a lasciare Siviglia. Il fatto di avere una struttura tecnica di primissimo ordine non può fare altro che far pensare alla volontà di crescere ancora verso i trofei, che sono quelli che la città merita e vuole da tanti anni”.