La conferenza stampa di Eusebio Di Francesco alla vigilia della partita contro l'Atletico Madrid.
Cosa stai dicendo ai tuoi giocatori per ricaricarli dopo il derby? Come sta Nainggolan? "Abbiamo affrontato alla grande il derby e i ragazzi prepareranno questa sfida al meglio. Abbiamo un buon margine di vantaggio ma non dobbiamo accontentarci, affrontiamo una grande squadra che ha fatto sempre bene in Europa. Non siamo carichi ma di più per affrontare questa partita importante. Nainggolan è convocato e quindi disponibile".
Possiamo rivedere la formula con Gerson nel tridente? "Gerson può essere una delle possibilità per domani sera. Ha già fatto bene in quel ruolo, anche se sapete benissimo che sulla formazione non dirò niente".
Per l'Atletico è una partita da dentro o fuori. Che aspetto tattico si aspetta? "Nelle ultime gare è sempre stato aggressivo e lo sarà ancora di più in questa gara. Noi dovremo essere bravi a rispondere colpo su colpo, sapendo che questo è un campo difficile e che loro sono forti. Dobbiamo avere l'umiltà nel lavorare insieme ma dobbiamo essere consapevoli che stiamo crescendo tanto".
La formazione sarà condizionata dalla partita di domenica prossima contro il Genoa? "Domani è una partita decisiva e quella di Genova viene successivamente. Quella di domani è determinante non solo per la qualificazione ma anche per il primo posto e al Genoa non ci sto assolutamente pensando. Per l'Atletico sceglierò i migliori".
I giocatori parlano di grande gruppo: "E' dall'inizio dell'anno che lavoriamo su questo concetto e mi fa piacere che abbiate visto queste foto e che abbiate sentito questi discorsi. Sono contento delle cene che organizzano".
Il derby contro Simeone e la sfida famosa contro l'Atletico Madrid del 1999: "Simeone da allenatore ha lo stesso carattere che aveva da giocatore. Al Calderon facemmo una partita in cui ricordo solo il pubblico, un ambiente caldo. Furono due grandi gare".
Lei sta conquistando tutti. Si aspettava questo dopo pochi mesi? "Non mi accontento, non ho fatto programmi ma cerco solo di lavorare trasmettendo il mio pensiero. Non devo conquistare l'ambiente fuori, quello è una conseguenza, prima di tutto devo conquistare i calciatori che, con il loro atteggiamento, riescono poi a contagiare il pubblico. Sono sereno e bisogna guardare avanti e non indietro. Roma è una città che spesso ti fa accontentare e non voglio questo".
Lei sta conquistando tutti. Si aspettava questo dopo pochi mesi? "Non mi accontento, non ho fatto programmi ma cerco solo di lavorare trasmettendo il mio pensiero. Non devo conquistare l'ambiente fuori, quello è una conseguenza, prima di tutto devo conquistare i calciatori che, con il loro atteggiamento, riescono poi a contagiare il pubblico. Sono sereno e bisogna guardare avanti e non indietro. Roma è una città che spesso ti fa accontentare e non voglio questo".