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(20/01/2018) A.S. Roma

Di Francesco in conferenza stampa: Dzeko sarà titolare. Questa sarà una settimana molto importante per definire i nostri obiettivi (Integrale)

Queste le dichiarazioni di Eusebio Di Francesco in conferenza stampa alla vigilia della partita contro l'Inter.
 
Che settimana è stata per la squadra? Come ha trovato i ragazzi dopo la pausa? "Sicuramente questa pausa dal mio punto di vista, a livello di strutturazione, non mi è piaciuta, al di là di come ci siamo arrivati e dei risultati precedenti, ma perché tu prepari una partita dopo l'obbligo di dare ai calciatori una settimana di vacanza. Ed avere una settimana sola per preparare la partita non è il meglio. Devo dire che i ragazzi si sono presentati bene, nonostante abbiamo avuto qualche piccolo fuori programma, a partire da Diego Perotti e Gonalons, che non ci ha permesso di avere tutti i giocatori a disposizione per questa partita molto importante. I ragazzi li ho trovati bene, motivati, con la voglia di andarsi a riprendere quello che abbiamo lasciato per strada. Non potevano avere una cosa migliore di questa settimana di vacanza per ricaricarsi psicologicamente. Sono convinto e pretendo la massima concentrazione e attenzione da qui alla fine del nostro percorso che non è solo il campionato ma anche la Champions".
 
Cosa ha chiesto in più alla squadra già a partire dalla partita contro l'Inter? "Prima di tutto concretezza in quello che andiamo a fare, in quello che abbiamo sviluppato in questo periodo. Ritrovare anche la squadra che abbia la spensieratezza, la forza e la qualità delle giocate che ha avuto in precedenza. Non mi posso soffermare solo sul primo tempo con l'Atalanta, dove la squadra fondamentalmente non ha giocato o alle prime difficoltà si è intimorita. Per giocare a calcio, per cercare di crescere e migliorare ci vuole coraggio. Coraggio anche nei momenti di difficoltà, mettere da parte la paura. Questo ho chiesto principalmente ai miei calciatori. E' ovvio che poi abbiamo fatto tante valutazioni tecnico-tattiche per andare a migliorare quello che non è andato nell'ultimo periodo. Ma principalmente ribadisco che dobbiamo migliorare questa capacità di essere pericolosi sotto porta. Dobbiamo essere determinati e precisi. Abbiamo allenato il discorso di attaccare meglio la porta sotto tutti i punti di vista".
 
Dzeko domani gioca dal primo minuto? "Si, si, motivatissimo, voglioso di fare bene. Giocherà sicuramente dal primo minuto, sarà della partita e mi auguro che possa essere determinante come lo è stato in tante altre occasioni".
 
La condizione di De Rossi. Sta bene? Florenzi verrà confermato esterno basso? "De Rossi sarà convocato con la speranza di poterlo recuperare o di metterlo a disposizione per domani. Mentre Gonalons e Perotti non saranno convocati per la gara e resteranno qui. Uno con un infortunio differente dall'altro. Perotti con la speranza di recuperarlo magari per la prossima con la Sampdoria in casa mentre per Gonalons sarà un pochino più lunga. Per quanto riguarda Florenzi, ho sempre detto che ha la qualità di poter giocare basso, avanti e in mezzo. E' ovvio che in base anche a quello che sarà il recupero di De Rossi verranno fuori le mie scelte. Oggi non vi darò niente di particolare anche per non dare vantaggi ad altri. Abbiamo lavorato con lui un po' in tutte queste posizioni".
 
Si sente di mandare un messaggio ai tifosi come ha fatto Monchi? Qual è l'obiettivo che porterà la Roma a costruire il suo futuro da qui ai prossimi mesi? "Credo che un futuro un po' già ce lo siamo costruito. Al di là di quello che ha detto il direttore, che riguarda in particolar modo il mercato, quelle che sono le idee della Roma come società, io sono sereno e più che tranquillizzare i tifosi noi dobbiamo portare delle prestazioni, degli atteggiamenti giusti. Le mie parole sono inutili. Le chiacchiere se le porta via il vento e sono uno a cui non piacciono tanto le parole, piacciono i fatti. In questo momento abbiamo fatto pochi fatti, o perlomeno abbiamo fatto un ultimo periodo in cui non abbiamo dimostrato di essere quelli che erano quei giocatori che hanno avuto un periodo ottimo, in cui la squadra dava determinate sensazioni. Le abbiamo un po' smarrite, dobbiamo ritrovarle il prima possibile. L'abbiamo preparata in questo senso e voglio essere determinato in questo, di riportare ad avere questo entusiasmo. Noi dobbiamo trascinare loro, non il contrario, perché conosciamo il sostegno della gente e dei tifosi, come è stata l'ultima partita contro l'Atalanta perché, bisogna dirlo, ci hanno incitato fino all'ultimo minuto. Poi uno sceglie se applaudire o fischiare. Ed è libero di farlo, perché siamo noi che determiniamo questo. Dobbiamo ritrovare gli applausi della nostra gente, l'incitamento che c'è stato con le prestazioni e non con le chiacchiere. Al di là di chi scende in campo perché, secondo me, ci soffermiamo troppo sui singoli ma ricordiamoci che noi rappresentiamo una cosa sola: la Roma. E questa è la cosa che voglio sottolineare e che sottolineo sempre ai miei calciatori. Non è un discorso individuale ma è un discorso sempre di squadra e noi dobbiamo essere bravi in questo".
 
Kolarov ha detto che la Roma punta alla Champions. Poi c'è questo clima di mercato che si è creato, di nomi importanti in uscita. La Roma ha mollato i suoi obiettivi? "Lo ha detto Kolarov o lo hai detto tu? E' un tuo pensiero. Premesso: non scendiamo in campo per arrivare ottavi, noni o decimi in classifica. Come ho sempre detto e lo dovete dire perché se dite il contrario mi arrabbio, io non ho mai parlato di scudetto, giusto? Ho sempre parlato di cercare di dare fastidio agli altri e di migliorare la nostra classifica. E' normale che le ultime prestazioni ci dicono ancora di più che dobbiamo lavorare e migliorare ma siamo ugualmente competitivi per andare in Champions, questa è la risposta più importante. In questo momento parlare di scudetto... i punti possono dire che lo possiamo fare ma siamo distanti e abbiamo ancora una partita in meno. Questa sarà una settimana molto importante per definire i nostri obiettivi ma per dare una risposta sia a noi stessi che alla gente per capire chi siamo veramente e lo dobbiamo fare nel migliore dei modi. Detto questo si scende in campo demotivati? E' assurdo, altrimenti resterei a casa se dovessi pensare cose del genere. Si scende in campo con grandissime motivazioni e non credo che la squadra nell'ultimo periodo abbia mollato perché aveva il desiderio di perdere o pareggiare con le squadre. Non ha magari avuto inconsciamente o come volete la forza e la determinazione che ha avuto in altre occasioni, ed è una cosa su cui abbiamo lavorato e vi assicuro che è psicologica la cosa. Abbiamo lavorato sotto l'aspetto mentale, anche perché in una settimana di lavoro si fa fatica a spostare equilibri tecnico-tattici o fisici. Ok? Abbiamo più recuperato che lavorato quelle energie che avevamo un po' smarrito nell'ultimo periodo".
 
Un mental coach ha detto che a Roma, sponda giallorossa, ci si accontenta. La Roma non vince un trofeo dal 2008. Chi gioca nella Roma di cosa si accontenta? "E' inconscio. Ci esaltiamo o ci esaltate in maniera eccessiva, si vive di eccessi. Venti giorni fa si sentiva parlare di una squadra e di un allenatore di un certo livello, oggi, dopo venti giorni, mi sembra di sentire il contrario. Ma voi, nella vostra vita, siete giudicati venti giorni in un modo e venti giorni in un altro? O siete nel bene e nel male gli stessi? Possono magari avere smarrito per un momento determinati obiettivi, aver perso un po' di lucidità ma non di aver perso la determinazione, quello che si è veramente e quello che si ha dentro. Io credo che lui voglia dire che è un ambiente che può portare a questo. Ma non è solo da quando c'è Di Francesco, da quando c'è Monchi o da quando ci sono altri, è un po' l'ambiente in generale, che a volte fa anche comodo perché parlare male porta più ascolto rispetto al parlare bene e voi lo sapete meglio di me. Il concetto è un po' questo e noi dobbiamo essere bravi a riportare la squadra mentalmente a determinati risultati. Detto questo dell'accontentarsi, noi magari realmente non siamo ancora forti e competitivi a livello delle squadre che ci stanno sopra in campionato. Però non dimentichiamo che questa squadra l'anno scorso è arrivata seconda, però è uscita in Champions ai preliminari, o sbaglio? Mi sembra che qualcosina di buono abbiamo fatto. Il problema è che non ci dobbiamo accontentare di questo, sono il primo a dirlo, altrimenti tutti i giorni voi mi parlate e io vi dico "si però l'anno scorso siete usciti in Champions, e io quest'anno sono andato in Champions", non lo dico perché non è corretto, non è giusto e dimostrerei io in primis di accontentarmi di quello che è stato un obiettivo fine a se stesso. Invece noi dobbiamo essere ancora di più determinati per cercare di andare avanti. L'osservazione che aveva fatto il mental coach ci sta, però per parlare le cose bisogna viverle ed è importante viverle per capirle. Io le ho vissute un po' in tutti i modi e cerco nel mio modo di alzare e di cambiare. Però se diciamo "tanto Roma è così" non cambieremo mai, "tanto la politica è così" non cambieremo mai, ci vuole qualcuno o un gruppo capace di muoversi in una direzione differente e con grande convinzione. Io sono convinto che si possa fare però essendo forti più dentro che fuori".
 
Le voci degli ultimi giorni possono influire sulla prestazione della squadra? "Mi auguro di no ma allo stesso tempo ho cercato di alzare tantissimo l'attenzione a tutti i miei calciatori e alla professionalità nostra, che è la cosa più importante. Non dico il senso di appartenenza ad una società o ad una squadra che è la cosa più importante di tutte per me, perché quando si vive in un contesto ci si deve sentire parte del contesto e della situazione, però è la prima cosa ed è uno degli argomenti che ho affrontato con i miei ragazzi perché il mercato ha fatto sempre parte di questo gioco. L'allenatore odia questo periodo, ok, ci siamo? Chiaro? Il giocatore magari lo vive in maniera differente e la forza è far capire a tutti questi ragazzi che sono dentro questo contesto che devono dare il meglio di loro stessi ed essere concentrati sulla partita. Mi auguro anzi pretendo che sia cosi".
 
Come sta Schick dal punto di vista mentale? "Purtroppo non parlo solo dei singoli. La squadra sta sicuramente meglio ma su Schick mi fate sempre le solite domande. E' un ragazzo che ha bisogno di crescere, è venuto in un ambiente difficile, sento parlare che deve giocare 4-3-1-2, sento parlare che deve giocare 4-7-8, due attaccanti e un attaccante, ma se uno non è libero nella testa non può giocare da nessuna parte o perlomeno quando non è entrato in un contesto generale fa fatica a chiamarsi in tutti i modi. Principalmente deve ritrovare la condizione di se stesso. Ha lavorato per questo, poi le risposte le dà solo il campo. Però sono veramente contento di come si è allenato questa settimana".
 
Come pensi di gestire i tre giorni in cui la Roma resterà al Nord? Florenzi quando ha di fronte attaccanti esterni che lo puntano va in difficoltà. Considerando che da quella parte ci sarà Perisic stai pensando di portarlo avanti? "Allora non può fare il terzino (ride ndr). Si lavora in un determinato modo. Ognuno di noi può avere un'idea o un pensiero di calcio. Florenzi ha sempre fatto negli ultimi il terzino e abbiamo sempre lavorato in questo contesto in tutte le gare anche con giocatori importanti come Hazard, come altri giocatori che sono girati dalle sue parti e credo che la squadra abbia fatto sempre bene. Non si lega solo ad un giocatore ma si lega ad un movimento generale di squadra. Potrebbe giocare anche contro Perisic e ne sono convinto o potrebbe essere portato davanti. La mia scelta non si lega all'avversario ma a quello che voglio di più dalla mia squadra. Per quello che riguarda la scelta logistica di rimanere a Milano, l'abbiamo fatta in precedenza rispetto a questo periodo un po' particolare e difficile, perché può sembrare un po' punitivo, invece è il contrario. Già si fa fatica a preparare le partite, e allora l'abbiamo scelto per far recuperare meglio i ragazzi, per stare più assieme, per andare ad affrontare meglio tante problematiche o per cercare di migliorarle. Visto che abbiamo davanti una settimana veramente importante e queste partite sono molto delicate per noi e siamo anche un po' corti numericamente come giocatori, dobbiamo cercare di essere ancora più compatti. Questa è stata la scelta di questo ritiro, già decisa in precedenza".

 


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