L'allenatore dell'AS Roma, Eusebio Di Francesco, ha ricevuto oggi il Premio Bearzot. Il tecnico ha risposto anche ad alcune domande.
C'è stato all'inizio del tuo cammino nella Roma un po' di scetticismo? "Si, l'ho avvertito è normale. Fa parte del gioco la capacità di avere equilibro, di rimanere sereni e consapevoli delle proprie capacità, dei propri mezzi e cercare di trasferirle in un ambiente. La nostra forza deve essere quella di mantenere costantemente all'interno di un gruppo una mentalità, un modo di fare, una serietà che ci porta alla lunga ad ottenere risultati importanti. Vincere non vuol dire portare a casa solo trofei ma riuscire già a far cambiare un qualcosa all'interno del contesto. Per me questo deve essere un piccolo successo".
Dividendo la stagione tra Europa e campionato qual è il suo giudizio? "In Europa straordinario anche se il desiderio era quello di andare in finale. Quella mezzora di Liverpool ci ha tolto una grande soddisfazione che avremmo potuto avere. Abbiamo dimostrato di poter competere e di poter battere anche il Liverpool. I ragazzi hanno dato del loro meglio, trascinando l'ambiente con un entusiasmo tale che mi vengono ancora i brividi quando rivedo le immagini. Sarebbe stato bello essere a Kiev. Per quanto riguarda il campionato abbiamo avuto un periodo di difficoltà ma a me non piace guardarmi indietro, dobbiamo guardare in avanti. Si può crescere anche nei momenti di difficoltà".
Avete già fissato l'appuntamento per rinnovare il contratto? "E' l'ultimo dei miei problemi, anche se sono convinto che troveremo con facilità l'accordo. La cosa più importante è capire ciò che dobbiamo fare per migliorarci".
Allenare la Roma cosa significa? "E' un motivo di grande orgoglio, era il mio desiderio principale. Ora dovrò essere bravo a tenermi il posto. Il gap da colmare? E' sia mentale che tecnico. La mentalità si costruisce con la continuità. E' fondamentale essere inchiodati su un pensiero e riportarlo quotidianamente. E' importante ricreare un sentimento con i tifosi e invito sempre i miei ragazzi a condividere con la gente anche una fotografia".
Gli altri allenatori: "Inzaghi ha fatto un grande lavoro, così come Gasperini. Allegri e Sarri? Allegri ha fatto qualcosa di straordinario. Io mi avvicino un po' di più a Sarri nel modo di mettere in campo la squadra ed Allegri per la gestione del gruppo. Sono due grandissimi allenatori con qualità differenti".
Al termine dell'evento Di Francesco ha parlato ai cronisti presenti.
Al termine dell'evento Di Francesco ha parlato ai cronisti presenti.
Quali sono le esigenze della squadra per il prossimo anno? "Valuteremo in questi giorni cosa andare a toccare, tanto non troverete da me uno spiraglio dal punto di vista dei nomi. E' giusto in questo momento delicato della stagione, anche se dovessimo avere qualche idea, mantenere riserbo".
Ruoli? "Possiamo toccare ogni reparto: difesa, centrocampo e attacco. Quando si va a formare una squadra si cerca di guardare tutti i reparti".
La decisione del Martinez di non convocare Nainggolan: "Dispiace per lui. Non dico che era nell'aria però il fatto che fosse stato convocato senza continuità poteva far pensare ad una mancata convocazione. Credo che anche il sistema di gioco adottato dal Belgio non lo aiuti nelle sue caratteristiche, però per me è un giocatore importante. Se l'allenatore ha deciso così sono scelte sue. Mi dispiace solo per Radja".