Le parole di Daniele De Rossi a Roma TV.
Esperienza: "Mi fa sentire vecchio vedere Bianda che è del 2000, Riccardi che è del 2001, mia figlia che è del 2005 e che oggi fa gli anni, le faccio tanti auguri. Questo ti fa effetto. Anche in un semplice contrasto ogni tanto devi stare attento perché sono bambini proprio. Anche una parola detta ad un compagno di 23 o 25 anni la devi dire in maniera diversa quando hai di fronte uno di 18-19".
18 ritiri con la Roma. Che sensazioni hai? "Il ritiro in sé, le corse, lo stare lontano dalla famiglia, quello che faremo oggi che è un altro lavoro abbastanza pesante non fanno mai tanto piacere a nessuno ma più invecchi e più cerchi di godertela. Ti rendi conto che sei vicino alla fine e stai facendo il lavoro che ti piace. Ti godi ogni singolo minuto, cerchi di farlo in maniera più intensa, di entrarci dentro e forse lo fai anche meglio. Fai tutto quello che devi fare".
Due anni fa si parlava di un De Rossi nella fase finale della carriera: "Ci sono stati diversi momenti in questi anni che mi hanno un po' cambiato. Uno, l'ho detto sempre, è stato l'incontro con Antonio Conte, uno che dal punto di vista della preparazione atletica, della motivazione e nel dirti le cose in faccia non fa mai tanti giri di parole. Questo è stato importante perché forse è vero che stavi un po' calando o che saresti calato in futuro. Quindi inizi a lavorare in maniera diversa e ti inizia a piacere ancora di più quello che fai: non è detto che un calciatore alla mia età debba andare più piano degli altri. Un altro esempio, ma su piani diversi perché lui è un fenomeno e io sono un lavoratore, è LeBron James, in un altro sport, con un'età simile alla mia, fa dei campionati migliori di quelli che faceva a 25-28-30 anni. Se lo fa lui perché non posso farlo io?".
Il ritiro a Trigoria: "Come situazione è migliorata nettamente anche se poi l'anno scorso qualcosa di incredibile è stato fatto. L'allenatore ha il suo tempo per farsi capire e quest'anno ripetiamo molte delle cose che sono state fatte l'anno scorso durante il ritiro, perché tanti di noi sono nuovi, ma è un bene che si inizi oggi perché altrimenti devi iniziarle a fare con un giocatore il 9 luglio, poi le devi ripetere il 20 luglio, il primo agosto ecc... Invece così ha già iniziato a fare tutto quanto con il grosso del gruppo. Poi non ce vogliano gli amici del nord Italia ma stare qui per noi è un miracolo, perché abbiamo tutto: il fisioterapista ha la macchina sua, il suo elastico, noi abbiamo quello che utilizziamo durante tutto l'anno, la camera, la palestra e per noi è bello stare qui. Anche viaggiare per l'America è affascinante ma se fosse per noi faremmo un mese qui. Trigoria è veramente bella".
Cristiano Ronaldo: "E' un beneficio per il calcio italiano ma soprattutto per la Juve perché lo ha preso. Puntano su qualcosa d'importante è evidente, vincere sette scudetti vuol dire che stai facendo le cose fatte bene, significa che un pochino hai già ammazzato il campionato e a volte con più fatica, a volte con meno fatica sei sempre riuscito ad essere migliore degli altri. Comprare il giocatore che è considerato da tantissimi il più forte del mondo significa che tu stai puntando più in alto. Poi come hanno detto tanti altri le partite vanno giocate, lui si dovrà ambientare, la squadra dovrà iniziare a giocare per lui, magari cambiando qualcosa. Non tutto è già scritto, penso che questo lo sappiano Allegri, lui e la società, però a bocce ferme è un partire con due-tre piedi avanti rispetto ad altre squadre perché onestamente è una squadra che già aveva il vantaggio di essere più forte, e lo aveva dimostrato. Comprando un giocatore del genere dimostrano di puntare alla Champions, però non è scritto che vinceranno la Champions così come non è scritto che vinceranno il campionato".
Che effetto ti hanno fatto i nuovi acquisti? "Mi piace tantissimo Pastore, mi piace come ragazzo. Io sono amico di Verratti e Sirigu e si parla spesso di come è questo o quest'altro calciatore e ho sempre sentito parlare un gran bene di lui come persona e lo sta dimostrando in questi giorni. E' una persona piacevole, educata, è un piacere condividere lo spogliatoio con lui. Ricordiamo tutti quanto fosse forte, quanto è forte e avrà bisogno di un po' di tempo per riprendere il ritmo italiano. Il Psg è una squadra che il campionato lo ammazza veramente e questo potrebbe essere poco allenante, lui deve essere bravo a riprendere una parvenza di atleticità rispetto all'Italia che è sicuramente più competitiva rispetto alla Francia".
Quanto è difficile per un giocatore come Pastore passare da un calcio con tanto possesso palla ad uno con tante verticalizzazioni? "Cambia tanto, c'è tanta ricerca della profondità col mister. All'inizio ti trovi un po' spaesato, pensi di essere in affanno, di perdere palla ma non è così e lo capisci. Poi sta al giocatore capire quando forzare o meno la giocata o quando c'è il momento di respirare, anche perché il mister non ti chiede di verticalizzare sempre, la palla te la fa tenere, ti fa respirare".