Rosella Sensi, ex presidente dell'AS Roma, ha rilasciato un'intervista al quotidiano Corriere dello Sport.
Come ha vissuto l’addio di Totti? «Credo che sia stata ancora più amara questa giornata rispetto a quando ha lasciato il campo, andare via dalla Roma quando sei appassionato è dolorosissimo. Io ne ero consapevole, sapevo che dovevo farlo. Lui non è riuscito a fare quello che avrebbe voluto, glielo hanno impedito».
Cosa consiglia a Francesco? «In questo momento gli consiglio di riflettere con grande calma, lui può fare qualsiasi cosa».
Dicono che Francesco non parla l’inglese e questo è un limite. «Il problema della lingua è stata una considerazione inelegante. Il calcio è internazionale e si parla con il pallone. Hanno preso un allenatore che non è italiano, che non conosce la lingua, non vuol dire che sia incapace».
Totti ha ricordato che la qualifica di direttore tecnico era già prevista nel contratto firmato con voi. «Era nelle nostre ipotesi, ma gli avevo anche detto che se nel tempo si fosse riconosciuto in un altro ruolo andava bene lo stesso. Francesco non può lasciare la Roma, il ruolo di direttore tecnico si adattava benissimo a Totti, ma tenendolo in considerazione, coinvolgendolo. Il carattere calmo di Francesco è molto determinato. Quando rinnovavamo il contratto avere personaggi molto competenti, ma l’ultima parola doveva essere la sua. Il grande equivoco è che non hanno capito Frandesco e hanno tirato la corda».
Il problema è stato Baldini. «Francesco non è stato tenuto in considerazione e questa cosa è stata sottovalutata e Pallotta ha fatto una scelta, penso che sia consapevole di tutto e ha preferito seguire i consigli di una persona e non di un’altra».