Giornata di conferenza stampa per Roberto Mancini, ct dell'Italia. Gli Azzurri saranno impegnati nei prossimi giorni nelle partite di qualificazione al prossimo Europeo. Gli avversari saranno l'Inghilterra e Malta.
Obiettivi: "Di certezze non ne ho mai, le cose possono cambiare in tre giorni. Purtroppo c'è stata la difficile parentesi del Mondiale, ma la squadra a parte qualche partita, che poi sono state davvero poche, ha sempre fatto bene. Siamo arrivati due volte alle finali di Nations League, questo vuol dire che valori ci sono. Dobbiamo ricostruire qualcosa di importante perché per arrivare a vincere devono esserci basi solide. Cose buone nelle gare di Nations ce ne sono state".
Il girone di qualificazione: "Non è un gruppo semplice. C'è l'Ucraina che non è tra le ultime e quella con l'Inghilterra è diventata una gara importantissima. E poi la Nazionale è importante, tutti vogliono giocare Europei e Mondiale. Le motivazioni sono tante, veniamo da un mese con tante partite, i giocatori sono anche sotto stress ma noi abbiamo questi giorni e dobbiamo provare a recuperare per giocare al meglio giovedì. E poi non si sa mai nella vita, rivincere un altro Europeo... Ma prima dobbiamo qualificarci".
L'Italia, il calcio e i giovani: "In Italia non gioca più nessuno per strada. Noi giocavamo 3-4 ore per strada e poi andavamo ad allenarci, oggi questo non accade più. Non è un caso se giocatori nascono ancora in quei paesi, come Uruguay, Argentina o Brasile, dove si gioca ancora molto per strada. Perché Gnonto in Italia non l'ha preso nessuno? Poteva giocare per la Sampdoria o la Fiorentina. Nessuno l'ha preso, però gioca titolare in Premier League. In Olanda c'è Oristanio che gioca bene in Eredivisie. Zaniolo è un po' l'emblema, non giocava e poi s'è ritrovato titolare in Champions League. Noi dobbiamo cercare di andare a scovarli da qualche parte, in tutti i modi".
Pafundi e Retegui: "Prima Pafundi, poi tutto il resto: questa è la mia idea quando scrivo la lista. Ha qualità incredibili, è un ragazzo che ha compiuto adesso 17 anni e la speranza è che possa giocare in Serie A e poi essere un calciatore della Nazionale per i prossimi 20 anni. Crediamo molto in lui. Retegui? L'ho chiamato perché ci mancano giocatori che fanno gol. Pensavamo che tergiversasse invece ci ha risposto subito di sì. Lo seguivamo da tempo, è un ragazzo giovane, è una speranza per noi che possa essere importante".