Verso Roma-Salernitana, Paulo Sousa in conferenza stampa: Mourinho ha aperto la strada del calcio mondiale a noi allenatori portoghesi, è un vincente e lo ammiro molto

Salvezza raggiunta. Quale sarà il suo futuro? “Se resterò a Salerno anche il prossimo anno? Io non dico bugie, il nostro contratto è molto chiaro e, avendo ottenuto la salvezza, esiste il futuro. Sto benissimo a Salerno e nella Salernitana e sono un allenatore che vuole costruire. Spero di costruire un futuro stabile e anche molto ambizioso. Ci sarà tempo per un confronto con il presidente che ha sempre dimostrato di avere questa ambizione. Abbiamo centrato i nostri obiettivi e il futuro è iniziato dal primo giorno in cui abbiamo iniziato a lavorare, a cominciare dalla mentalità. Fondamentale sarà il mercato, sarà la capacità del nostro direttore sportivo che mi ha sempre dimostrato, un direttore preparato non solo sulla legge ma anche sui conti e soprattutto il lavoro di ricerca che sta facendo con il suo staff. Tutti qui devono essere coinvolti nel progetto, i tifosi ma anche voi giornalisti, è fondamentale per la stabilità e dobbiamo crescere tutti insieme. I risultati non saranno sempre positivi e in questi momenti dobbiamo comunque essere in grado di costruire. Il presidente ha preso una buona decisione sul dipartimento guidato dal direttore sportivo, un dipartimento fondamentale, dove c’è un profilo chiaro, giovane, con ambizione e con uno staff preparato. Stiamo sempre costruendo il futuro, a prescindere dall’allenatore, perché i club non possono dipendere dagli allenatori ma da che tipo di calcio si vuole vedere, quali sono i profili giusti legati a quel tipo di calcio. Questo vuol dire cultura. Io lavoro tutti i giorni su questo”.

 

La Roma, prossima avversaria. Darà spazio a chi ha giocato di meno? “La Roma è un avversario difficilissimo e ritroverò un collega portoghese che ha messo in evidenza quella che è oggi l’idea dell’allenatore portoghese: il più vincente di tutti, l’unico ad aver vinto tutte le competizioni europee e continuerà a vincere. Sono sicuro di questo, è super preparato è un professionista che ha una voglia tremenda di vincere. Lui ha vinto in diversi paesi e in diverse circostanze e questo è importantissimo perché sa adattarsi, sa vincere ed è un vincente. Lo stimo come allenatore, come persona e lo ammiro. E’ stato molto importante per noi allenatori portoghesi, ci ha aperto il calcio mondiale. In tanti dicono che la Roma non ha fase offensiva mentre io credo che sappia cosa fare, inoltre difende molto bene. All’Olimpico servirà uscire dalla loro pressione e cercare di metterli in difficoltà. Il potenziale difensivo si è visto anche in Germania dove una squadra che di solito fa tanti gol come il Leverkusen non è riuscita a segnare. La Roma è molto chiara in quello che vuole fare e dove vuole arrivare. Noi dovremo cercare di essere noi stessi, affrontarli con le nostre armi e provare a confrontarci contro questa squadra super equilibrata. La grande vittoria nostra è che i tifosi iniziano a pensare che possiamo competere contro chiunque, questa è la mentalità che voglio”.

 

La salvezza conquistata è un sassolino dalle scarpe che lei si è tolto? “Per diversi motivi ho fatto delle scelte che mi hanno portato a vivere altre dimensioni. Come calciatore è più semplice prendere delle scelte, come allenatore invece hai bisogno di un network molto ampio in grado di aprire porte a volte serrate. Hai bisogno di persone che non solo credono in te ma che siano in grado anche di aprirti delle opportunità. Io sono felice in qualsiasi posto dove posso allenare. Io credo molto nei rapporti e sono cresciuto ovunque, oggi mi sento una persona migliore, anche come allenatore”.

 

La squadra e le motivazioni: “Io non sono un allenatore dei record ma sono una persona che lavora tutti i giorni per vincere. Cerco di incidere su tutti nel tentativo di portare una mentalità vincente. Oggi ho fatto i complimenti alla squadra per il lavoro che è stato fatto, anche sotto il periodo di Nicola. Noi abbiamo la fortuna di trovarci in una scuola di vita straordinaria che è il calcio perché ogni giorno c’è un impegno diverso e dobbiamo cercare di superarci ogni giorno per portare avanti una mentalità vincente. Oggi la grande maggioranza del gruppo è sulla direzione giusta legata al mio modo di vedere le cose e chi non si adatta ha due strade: o cresce o deve andare da un’altra parte”.

Il progetto futuro: “Dovremo prendere decisioni anche sul mercato, è una cosa che esiste in tutte le squadre quella di vendere i calciatori. Partiamo però da una base diversa rispetto a quella che c’era quando ha iniziato Nicola. Quella di oggi è una base importante e bisogna seguire su questo passo. Abbiamo, inoltre, tanti giocatori in prestito con l’opzione di acquisto e servirà fare una valutazione. Spero di mettermi seduto la prossima settimana con il presidente e il direttore per prendere delle decisioni”.