Antonio Felici di France Football è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Quando è arrivato Soulé, che tutti quanti abbiamo salutato con grande soddisfazione, io ho salutato un giocatore che mi era piaciuto molto nella scorsa stagione, emergente, pronto a partire facendo l'alternativa a Dybala e poi piano piano crescere e col tempo, in prospettiva, diventare un giocatore importante. Poi abbiamo scoperto che l'arrivo di Soulé celava l'intenzione piuttosto chiara di vendere Dybala e così non va bene. Perché se Soulé è arrivato per sostituire Dybala, allora va detto con chiarezza che non è al livello di Dybala, non lo è ancora, perlomeno. Io non vorrei che qualcuno avesse messo in testa a questo ragazzo che è forte quanto Dybala, perché contro la Juve gli ho visto fare certe cose troppo individualiste, come se lui con la giocata lui potesse risolvere tutto, che è quello che fa Dybala. Solo che Dybala le giocate le fa sul serio, Soulé incespicava sul pallone. Secondo me, per il futuro e la riuscita della carriera di Soulé, non carichiamolo di responsabilità, non diciamo che deve giocare al posto di Dybala, perché non è pronto per giocare a quel livello lì. Il fuoriclasse lì è uno e si chiama Dybala. Fermo restando che a me Soulé piace, però ci sono le categorie e bisogna andarci piano. Nel momento in cui Dybala è rimasto, lo stipendio glielo paghi, devi rinunciare al tuo uomo più forte, che ti può risolvere le partite? Ma quando Dybala non c'è, la Roma quanti tiri in porta fa? Non tira mai. Se la Roma avesse venduto Dybala, io avrei anche potuto accettare il discorso di ripartire con un gruppo di giovani e di valorizzarli negli anni. Ma Dybala alla fine è rimasto, che lo lascio in panchina ad ammuffire? Non lo trovo ragionevole".