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Alla fine di una stagione tra alti e bassi, Artem Dovbyk riflette sulla sua permanenza. Il centravanti della Roma è intervenuto nel programma Football School, ha parlato del suo futuro, che è anche legato alla scelta del nuovo allenatore.
Sul futuro
"Non amo guardare troppo avanti. Sta per arrivare un nuovo allenatore: se mi farà capire che sono importante per lui e che punta su di me, allora ovviamente vorrò restare".
A Roma sta bene
"Ho un contratto di cinque anni e mi trovo davvero bene qui: lo stadio, i tifosi, il supporto... tutto fantastico. Quando arriverà il nuovo tecnico, la situazione sarà più chiara".
Le difficoltà di adattamento in Serie A
"Quando mi sono trasferito in Italia, non pensavo che ci sarebbe stata una differenza così forte. Mi aspettavo che i difensori nelle migliori leghe fossero più o meno allo stesso livello. Ho giocato contro Barcellona, Real Madrid, Atletico... e i difensori si comportano in modo simile. In Serie A invece ti trovi con tre o quattro uomini che ti pressano contemporaneamente".
La marcatura in Italia va oltre la palla
"L'ho sentita tanto questa differenza. Il difensore, in certi momenti, non guarda neanche il pallone: il suo obiettivo è prenderti, impedirti di fare qualsiasi cosa. Certo, il VAR aiuta, ma dopo ogni partita esci dal campo con il corpo pieno di graffi e contusioni".
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