Com'era ampiamente prevedibile, il rifiuto di Claudio Ranieri alla Nazionale ha provocato una levata di scudi da parte di una determinata parte dei media. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, anche Arrigo Sacchi ha criticato il Senior Advisor della Roma, reo di non aver abbandonato i giallorossi per salvare una Nazionale alla deriva. Ecco le sue parole.
Cosa ne pensa del no di Ranieri?
"Non conosco le motivazioni profonde, ma ritengo che alla Nazionale non si possa dire di no. È un dovere morale rispondere alla chiamata, perlomeno io la vedo così. La Nazionale è la squadra di tutti gli italiani e dunque, per un allenatore, dovrebbe rappresentare il massimo traguardo. Che cosa c'è di più alto e nobile che poter essere a capo di un progetto che coinvolge l’intero paese?".
Su chi puntare, adesso?
"Leggo nomi di molti allenatori, da Cannavaro a De Rossi e Gattuso. Non mi sento di esprimere un giudizio sulle loro qualità. Hanno fatto le loro esperienze, sono stanti grandi campioni, hanno sicuramente il colore azzurro appiccicato alla pelle, e hanno emozionato il pubblico quando hanno vinto il Mondiale nel 2006. Ma fare il commissario tecnico dell'Italia è un mestiere davvero molto complicato, ve lo dice uno che su quella panchina c’è stato. Bisogna selezionare, allenare, gestire le pressioni, fare gli psicologi... Mica facile... Però che gioia potersi sedere su quella panchina".