Elio Capradossi ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport. Il difensore, cresciuto nel vivaio della Roma e che aveva fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili italiane, ha poi scelto di giocare con l'Uganda, sua terra d'origine, con cui ha appena segnato il suo primo gol. Dopo tante esperienze in Italia, tra A e B, ora Capradossi gioca nell'U Cluj, in Romania, ma segue ancora la squadra giallorossa. Ecco le sue parole.
Che effetto fa, Elio, a 29 anni?
"Emozionante. Siamo in corsa per qualcosa di grande (...). Ma anche se non dovessimo farcela, vivremmo comunque la fase finale della Coppa d'Africa (...)." (...)
Perché ha deciso di vivere questa avventura?
"Per due motivi. Il primo è che l'Africa è dentro di me (...). Il secondo è l'avventura professionale, che può farmi crescere come uomo. (...)." (...)
Cosa ha provato quando ha segnato per l'Uganda?
"Una delle emozioni più intense della mia carriera. Da difensore non ho tante occasioni per festeggiare. Averlo fatto con questa maglia è speciale."
Un'altra emozione?
"La partita da titolare che ho giocato in Serie A con la Roma, a Cagliari. Allenatore Di Francesco."
Risultato?
"Abbiamo vinto 1-0. Certe cose non si dimenticano."
Guardandosi indietro, ha qualche rimpianto?
"No. Sono contento di quello che ho raggiunto. Il mio sogno era giocare nella Roma e vivere una carriera da professionista. (...)."
La passione per la Roma è rimasta, a quanto pare.
"Totale. Anche adesso che gioco in Romania (...) mi organizzo per guardare le partite. (...) Speriamo che vada tutto bene, quest'anno: la squadra è forte...".
Ma Capradossi si sente italiano o ugandese?
"Il mio cuore è diviso a metà. C'è spazio per diversi sentimenti dentro di me."