Zbigniew Boniek ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport. L'ex vicepresidente Uefa, giocatore della Roma dal 1985 al 1988, tra i vari temi ha parlato della situazione della squadra giallorossa, dai problemi in attacco alle ambizioni per la stagione.
La premessa
"Non fatemi parlare da ex o da dirigente, quando c'è di mezzo la Roma io sono semplicemente un tifoso come tutti gli altri".
La squadra segna poco
"Qualche problema là davanti c'è ed è evidente, ma penso anche che Gasperini sappia fare il suo mestiere: quindi fidatevi, troverà una soluzione e la squadra volerà".
Togliamoci il dente: questa squadra per lei è davvero da Champions?
"Milan, Inter, Napoli e Juve sono le favorite per quei quattro posti. Mi auguro che la Roma possa entrare in questa lotta, significherebbe risolvere tanti problemi anche economici oltre che avere una prospettiva tecnica importante per il futuro. Se non ci fosse Gasperini in panchina direi che è quasi impossibile raggiungere il vertice, ma Gasp è una garanzia".
Quindi la Roma va promossa?
"È seconda con Inter e Napoli, o sbaglio?".
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Come si spiega i problemi dell'attacco?
"Aspettiamo che Dybala cresca di condizione. Lui è una scintilla".
E Dovbyk? Va aspettato?
"Noto che quando gli danno la palla buona, fa quasi sempre centro. Ma cerca troppo il difensore centrale, anziché provare a smarcarsi. Ingaggia una sorta di duello con il centrale avversario, diventa sempre una gara a chi fa meglio a spallate. Non capisco. Se riuscisse ad attaccare gli spazi vuoti, provando qualche movimento senza palla, sarebbe sicuramente più pericoloso".
E ci sarebbe Ferguson.
"Nella prima partita sembrava esaltato, ha fatto vedere quello di cui è capace. Poi si è un po' spento. È giovane, bisogna stare attenti con i giudizi e ha bisogno di tempo perché la Serie A è un campionato tostissimo per le punte".
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