Domani alle 21 la Roma affronterà i Rangers all'Ibrox Stadium di Glasgow, nel match valido per la quarta giornata della fase campionato di Europa League. Oggi Gianluca Mancini è intervenuto nella consueta conferenza stampa della vigilia insieme a Gian Piero Gasperini. Ecco le sue parole, riportate dal sito ufficiale del club.
La partita con il Milan che risposte vi ha dato? Il mister era rimasto soddisfatto per il gioco che eravate riusciti a dimostrare.
"Sono d'accordo con quello che ha detto il Mister, la partita l'ha dimostrato. È stata una gara intensa. L'unico rammarico è stato il risultato, ma quello che abbiamo costruito, i miglioramenti che abbiamo visto in campo, quello che abbiamo fatto con quella convinzione, con quella forza, per tutta la partita, è qualcosa che ci dà consapevolezza per lavorare per le prossime partite, ancora più consapevoli di quello che facciamo".
Domani ci sarà sicuramente un ambiente infuocato, questo è un campo ostico. Sarà fondamentale l'approccio: questa una delle chiavi per poter far bene? E come ti trovi in questo nuovo ruolo di braccetto destro che ti vede anche spesso in proiezione offensiva?
"Le atmosfere di tutte le partite sono importanti, ma contano fino a un certo punto. Le cose importanti sono in campo: come prepari la partita, come l'affronti. Approcciarla bene è sicuramente un vantaggio, però devi stare attento, devi essere concentrato per tutti i 90 minuti, sapendo l'importanza della partita. Sul ruolo, non è nuovo. Io li ho fatti tutti: anche braccetto di sinistra, centrale, a destra. E dove mi mette il mister cerco di interpretarlo al meglio, facendo il massimo, sperando di giocare delle buone partite. Centrale, sinistra, destra, a centrocampo: va bene tutto".
Contro il Milan il mister ti ha rimproverato in quell'azione dove è arrivato il gol del Milan, dove sei addirittura in sovrapposizione con Celik o ti ha fatto i complimenti per l'intraprendenza?
"Non mi ha detto niente, è stata un'azione di attacco dove tante volte io o altri miei compagni di difesa leggiamo un buco e saliamo su. A Nizza ho fatto gol facendo così, in altre partite ci sono andato vicino. Ci sta il fatto di fare un'azione: gli altri sono ripartiti velocemente. Sono cose che capitano ed è anche un po' il gioco del Mister: non è che sono andato su 10 volte nel primo tempo e 10 volte nel secondo tempo. Ho letto quella quella situazione lì e ne è uscito il gol del Milan. Però il mister non mi ha detto niente".
La sensazione è che in questa posizione tu ti diverta un po' di più.
"Quella di braccetto? Sì, mi diverto. Ma non lo dico tanto per dire: mi diverto a giocare in questo modo di calcio, come stiamo giocando adesso. Poi, come ho detto prima, da destra, sinistra, centrale, centrocampo: dove mi mette il Mister. In qualsiasi posizione io mi diverto a fare questo sport, non c'è un ruolo che mi faccia divertire di più e uno che mi faccia divertire di meno. A destra ci sono dei compiti, a centrale altri compiti, però cerco di farli al meglio dove il Mister mi mette".
Tu prima parlavi di consapevolezza dopo la partita col Milan. Volevo chiederti: dentro una squadra, è più quello che che toglie una sconfitta così o è più quello che aggiunge una prestazione così, fatta con consapevolezza?
"La consapevolezza nel calcio ci deve essere, deve essere sempre alta: ma non dalla partita di domenica, bensì dalle quelle precedenti. Con l'Inter, col Sassuolo, con il Parma, col Milan... noi calciatori proviamo delle cose con il mister in allenamento, e magari nelle partite all'inizio del campionato non abbiamo fatto le stesse cose che invece abbiamo fatto ultimamente. E quindi questa cosa qui ti dà quella consapevolezza di dire: 'Eh, noi lo sappiamo fare, lo possiamo fare'. Vediamo anche gli avversari in che modo ci guardano, come ci affrontano. E quindi si tratta solo di continuare così, sperando di fare sempre meglio".
(asroma.com)