Il «gigante addormentato» ha riposato abbastanza e continua ad alzarsi dal letto con una discreta fame. Quella metafora che Dan Friedkin scelse nel giorno in cui annunciò al mondo di aver comprato la Roma [...] oggi è più attuale che mai. Cinque anni dopo, la Conference, una finale di Europa League che ancora fa male e un'ottantina di sold out allo stadio non possono bastare come trofei da esporre al cospetto di una tifoseria ambiziosa, che s'avvicina al centenario del 2027 con il sogno di festeggiare un altro scudetto. Soprattutto perché, da quando il Napoli ha cominciato a scrivere il proprio nome nell'albo d'oro del nuovo millennio, è stata pure smentita la filastrocca che da Torino in giù vincere è un'impresa ai limiti dell'impossibile.
Se James Pallotta lasciò Roma accerchiato dal malcontento popolare, Dan è stato accolto come un re. E in questo lustro ha continuato a investire ben oltre i 591 milioni (debiti inclusi) messi sul piatto per formalizzare il closing. Sul mercato la proprietà ha speso 431,7 milioni, incassandone dalle cessioni poco più di 300. Ci sono state sessioni all'insegna dell'opulenza, [...] e altre in cui si è stata scelta una strategia differente, privilegiando i parametri zero. Nel 2022/23, ad esempio, la Roma ha pagato appena 9,4 milioni di cartellini, portando però a Trigoria campioni come Dybala, Matic e Svilar, tutti da svincolati. Quello fu anche il primo anno del nuovo settlement agreement firmato con l'Uefa, cioè l'accordo che fino al 2026 incastrerà la Roma in una serie di condizioni economico-finanziarie da rispettare per evitare sanzioni o squalifiche. Uscire dai paletti di Nyon oggi è una necessità affinché il club possa avere un margine di manovra più ampio in sede di mercato [...].
Dal punto di vista della sostenibilità, la linea di Dan procede secondo tre direttrici che inevitabilmente dialogano tra loro: l'aumento del valore patrimoniale del roster, la riduzione del monte ingaggi e l'abbassamento dell'età media. Anche per questo motivo è stato scelto Gasperini, un tecnico abituato a valorizzare i giovani accrescendone la quotazione, anche nell'ottica di future plusvalenze. Al momento, quella giallorossa è la rosa più giovane tra le big con 25 anni e 7 mesi di media. [...] Gioventù è uguale a risparmio. Quando i Friedkin sono comparsi sulla scena, la società spendeva 117 milioni lordi di emolumenti, mentre l'ultima stagione si è chiusa sono gli 89,5 e il rialzo registrato al primo settembre verrà inevitabilmente limato con alcune prossime uscite, tra cui quella di Pellegrini che ha il contratto in scadenza e da solo pesa sul bilancio per 10 milioni l'anno di ingaggio.
A conti fatti, Mister Toyota nella Roma ha versato più di un miliardo tra rilevamento delle azioni dal precedente azionista e altri versamenti superiori ai 720 milioni per sostenere la gestione del club, in particolare per coprire le perdite di bilancio. Il nuovo stadio di Pietralata, che nonostante la burocrazia e gli ostacoli a breve potrebbe decollare con la presentazione del progetto definitivo, vedrà crescere il totale di questo esborso monstre, di gran lunga superiore pure all'impegno nelle ricapitalizzazioni di Exor nella Juve, eppure nelle intenzioni della proprietà made in Texas renderà ben oltre la spesa.
Tutto sommato, per Dan la Roma non è stata solo un gioco a perdere. A inizio 2025 il patrimonio dell'imprenditore è infatti aumentato del 77% rispetto al 2024, non solo grazie alle auto mobili o al cinema, raggiungendo 6,4 miliardi di dollari. E la piazza? A volte ha capito in altre circostanze ha apprezzato (il ritorno dello stemma ASR, la scelta di festeggiare anche il 22 luglio come data di compleanno, l'intuizione Gasp e prima ancora Mou) e in altre ha contestato apertamente, come dopo l'esonero di De Rossi e durante l'interregno Juric; in generale, però, ha risposto presente, apprezzando i colpi di scena ai quali la proprietà ha abituato. Dall'annuncio dello Special One, alla presentazione-show di Dybala, fino al viaggio di Lukaku nell'aereo pilotato dallo stesso Dan: hanno cominciato a chiamarle "americanate" e l'Olimpico non ha più smesso di riempirsi.
Quella distanza che ancora in parte esiste è alimentata dalla mancanza di parole pubbliche. Dopotutto, Dan e suo figlio Ryan predicano l'invisibilità e la riservatezza. Il silenzio per i Friedkin è, a tutti gli effetti, una scelta di comunicazione. Da un certo punto di vista, sono i meno americani tra i patron statunitensi che ormai affollano la Serie A. Eppure agiscono, eccome se lo fanno. Per info citofonare ai 17 dirigenti apicali sostituiti in soli 5 anni.