Celik il jolly di Gasp fa parlare il campo

L’emblema della resilienza e dell’estro è Zeki Celik. Già, Celik, ha avuto le valigie in mano d’estate e d’inverno stagione dopo stagione. Di più. Per alcuni era inadatto alla Roma, per altri era una semplice riserva e nulla di più. Nel giro di un anno solare ha riscosso la sua storia in giallorosso, diventando un perno nel progetto di Gasperini, che lo utilizza sia come braccetto nella difesa a tre che come esterno. Non siamo davanti a un giocatore di talento, ma di un jolly prezioso, capace di andare oltre il compitino: «So di non essere un giocatore popolare, ma lavoro sodo ogni giorno. Sono felice se aiuto la squadra» ha detto Zeki in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Viktoria Plzen, con la serenità di chi sa che il campo vale più delle parole.

 

Ancora: «Posso giocare quinto o braccetto, vorrei giocare sempre bene. Conosco tutte le posizioni, non è stata una sorpresa. Mi sento bene in ogni ruolo», Gasperini, tra l’altro, ci ha scherzato sopra: «Provarlo punta? Quasi quasi…». Celik, comunque, si trova a suo agio con il nuovo allenatore: «Ha una mentalità forte, vincente, impariamo molto da lui ogni giorno. L’allenamento è difficile, ma stiamo migliorando e mi piace».

 

Non è stato semplice per Celik. Lo scorso inverno, il Fulham aveva messo sul piatto 5 milioni per portarlo in Premier League, ma Ranieri ha bloccato la cessione, riconoscendo il valore di un elemento che, come aveva sottolineato anche De Rossi, «Si allena sempre a duemila: quando si toglie il gps, brucia». Una fotografia che descrive perfettamente l’etica lavorativa di Celik, capace di conquistare spazio nonostante la concorrenza di nomi più blasonati, segue per esempio Tsimikas o Hermoso, centrale forgiato nella difesa dell’Atletico Madrid di Simeone. Ogni volta che è stato chiamato in causa, il turco ha risposto presente, mettendoci impegno e corsa, al di là di qualche errore.

 

Con un contratto in scadenza il prossimo giugno, il futuro di Celik è ancora tutto da scrivere. Al momento, non sono iniziate trattative ufficiali per il rinnovo, ma il giocatore deve dimostrare di meritare una conferma. Con uno stipendio netto di 1,7 milioni a stagione, che può arrivare a circa 2 milioni con i bonus facilmente raggiungibili, Celik rappresenta un affare economicamente sostenibile per la Roma, anche grazie al Decreto Crescita che riduce l’impatto sul bilancio.

 

«Sono contento a Roma, vediamo cosa succederà» ha detto, lasciando intendere la sua volontà di restare a Trigoria, dove si è perfettamente integrato. Se continuerà a giocare così difficilmente non si arriverà al giorno della firma e della foto di rito. Celik, tra l’altro, ha ricordato con orgoglio il suo periodo al Lille: «Credo di aver giocato bene in Francia. E ora mi sento bene qua e sono felice delle mie prestazioni», insomma, Zeki non cerca i riflettori, ma fa rumore la sua capacità di resistere alle critiche, di lavorare a testa bassa e di adattarsi sempre e comunque quando c’è da lottare.