Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie.
Dal 22 Gennaio Te la do io Tokyo sui 92.700 di Tele Radio Stereo
  • Condividi su

(28/07/2021) On Air

40 minuti con Enrico Michetti a Te la do io Tokyo: dallo Stadio all'AMA, dall'ATAC ai vaccini…e tanto altro (audio completo)

Enrico Michetti, candidato sindaco di Roma per la coalizione di centro destra è intervenuto nella trasmissione Te la do io Tokyo dagli studi di Centro Suono Sport.

La sua candidatura è legata anche ad un vicesindaco importante come la Dott.ssa Matone. La Vostra è una candidatura Sindaco come uomo forte, è un consolato con Sindaco e Vice Sindaco o è un triumvirato?
“Noi stiamo componendo la squadra, l’esecutivo. C’è un Sindaco, c’è una persona come la Matone che ha grande esperienza nei servizi sociali, conosce bene la macchina amministrativa perché è stata già capo di gabinetto e capo del legislativo di diversi dicasteri e poi c’è Vittorio Sgarbi che si occuperà di arte, di cultura, sarà l’Assessore alla Cultura, qualora i cittadini di Roma ci dessero fiducia. E’ una squadra che stiamo componendo piano piano, spero che il livello sia sempre alto perché con i fuoriclasse si vincono le partite”.

A che punto è la costruzione della squadra?
“Siamo più avanti di tutti, perché sotto questo profilo già siamo in tre e dovremo diventare molti di più, però durante la campagna elettorale, e poi anche in seguito, non è detto che la squadra si riesca a chiudere prima della campagna elettorale. Ma quando incontriamo profili alti e vocati per quel tipo di delega, è chiaro che li valutiamo. Perché poi la politica è questo: è formazione e selezione della classe dirigente”.

Lei pensa di avocare a sé la delega di alcuni assessorati, visto che Lei è un Professore di Diritto Amministrativo?
“E’ una bella domanda. Penso di tenere per me la delega al Turismo, perché il turismo è uno degli assi portanti su cui costituire poi lo sviluppo successivo della città. Una logistica del turismo, un’organizzazione del turismo. Roma ha delle bellezze straordinarie che meritano di essere visitate. Il turista vuole le stesse cose del cittadino, una città sicura ed efficiente, pulita e poi a Roma c’è veramente tutto: ci sono itinerari di ogni tipo, non solo quello archeologico ma anche paesaggistico, ambientale. Noi abbiamo i bacini lacustri, le colline, il mare, abbiamo la campagna romana, possiamo distribuire prodotti agricoli a km 0. Noi abbiamo una grandissima ricchezza. Roma, a differenza delle grandi capitali europee, non ha avuto fase di industrializzazione feroce, per cui non ha necessità di bonifiche radicali e di ricostruirsi sotto questo aspetto, ha necessità di una visione della città su cui costruire provvedimenti che siano coerenti con lo sviluppo di quella visione”.

Quanto tempo Vi date, se sarete “promossi”, per normalizzare questa città?
“Bisogna capire cosa significa normalizzare la città perché per mettere a regime il sistema dei rifiuti, ad esempio, servono dai 24 ai 36 mesi. Rimettere in piedi una raccolta differenziata che sia degna di una Capitale europea, riorganizzare la società Ama, almeno per quanto riguarda la governance, questo si può fare anche nei primi 100 giorni. La città si può pulire però è chiaro che per normalizzare definitivamente c’è bisogno di almeno 24 mesi, questo perché non si possono fare promesse che poi non si riescono a mantenere. Certo, nei primi 100 giorni bisognerà mettere mano all’Atac, fare un’istruttoria attenta, perché poi ci sono tante cose che vanno e tante che non vanno, bisogna proteggere le persone perbene che ci sono dentro, che magari hanno mantenuto la schiena dritta e per cui sono state accantonate. Bisogna dare una visione alla città, perché se deve diventare la città del turismo, del terziario, della scienza e dello sport bisogna fare atti che siano coerenti. Bisogna dare luogo alla cura del ferro, l’anello ferroviario che va chiuso, i prolungamenti delle metropolitane. Normalizzare significa entrare nei palazzi, vedere dove si sono incagliate le procedure e non muoversi da lì fin quando il segmento non è superato. Poi andare al MEF e andare a vedere dove purtroppo non c’è copertura finanziaria e quindi appostare le somme necessarie alla cantierizzazione di quell’opera piuttosto che dell’altra. Però ancora prima bisogna avere la visione: a Roma sono 20 anni che non si fanno opere infrastrutturali serie, non si fa una manutenzione straordinaria delle strade, non ordinaria, non è solo il problema delle caditoie e dei tombini è proprio il problema dei collettori. Quindi Roma va riammodernata. Non farò mai riferimenti a coloro che mi hanno preceduto, qualora i cittadini ci dessero fiducia. La città la prendi dal momento in cui te la consegnano e a quel punto le responsabilità sono solo del nuovo sindaco. E’ chiaro che la sfida è importante ma Roma ci consente di fare delle cose. Bisogna uscire dal paradigma che tutto è corruzione perché poi la corruzione diventa antitetica al lavoro. Noi dobbiamo creare sviluppo, dobbiamo creare occupazione, dobbiamo creare ricchezza. Ci deve essere una visione in grado di aprire Roma ad un mondo nuovo. Roma deve tornare ad essere verde, pulita, i parchi devono tornare ad essere quei parchi meravigliosi che nessuno ha al mondo”.

C’è una certa stampa che riduce la Vostra figura, Lei e la Meloni, un po’ macchiettisticamente come estremisti di destra. Lei dice di essere apolitico e apartitico:
“Io ho avuto solo una tessera 30 anni fa, quella della Democrazia Cristiana. Mi ritengo una persona moderata. Io parlo di Roma Antica perché aveva già risolto tutti i problemi della Roma moderna. Se noi guardiamo ai problemi delle risorse idriche, Roma Antica aveva già la stessa portata d’acqua più o meno che c’è oggi e alimentava il tutto con 14 acquedotti. A Roma Antica c’erano molti più bagni pubblici, c’erano molti più teatri e anfiteatri, c’erano luoghi dello sport, il Colosseo di allora in termini di valore era 10 volte l’Olimpico di oggi. Le strade… Roma costruiva strade in continuazione. I ponti… Addirittura chi aveva l’abilità di costruire un ponte, diventava un’arte divinatoria e si chiamava Pontifex Maximus. La storia di Roma non è un difetto. Un sindaco dovrebbe conoscere la storia di Roma”.

Roma è Medaglia d’oro per la Resistenza, per lei questo è un valore?
“Io ho messo al centro della mia azione politica la Costituzione della Repubblica Italiana. Per me quella è la via maestra, per cui massima libertà di espressione e di coscienza. Al centro il lavoro come asse portante, la libertà, il diritto all’alloggio, il diritto allo studio. Questa è la mia linea di azione. Avete detto che verranno i costruttori, bene i costruttori non devono costruire solo residenze ma devono costruire strade, costruire infrastrutture per lo sport, debbono attrezzare il verde, debbono riqualificare i quartieri che sono degradati. Debbono fare in modo, attraverso il partenariato e l’innovazione, che magari il 75% dei lastrici solari abbiano i pannelli fotovoltaici invece dei pannelli solari che alimentino tutta la domotica domestica con energia pulita. C’è tanto lavoro. Noi daremo 4-5-10 volte il lavoro… Trasformeremo Roma in un cantiere ma di una città pulita. Al centro ci deve essere quello che serve a Roma. I costruttori dovranno allinearsi alle esigenze di Roma, non continuare a fare quello che si faceva 50-60-70 anni fa, perché oggi la pianificazione urbanistica è mutata totalmente”.

Tanti costruttori quando aprono nuovi quartieri su Roma preferiscono pagare le penali piuttosto che costruire i servizi che avevano promesso. Come la superiamo questa cosa?
“I servizi vanno realizzati prima. Prima realizzi i servizi e poi puoi accedere alla realizzazione della cubatura che ti è stata assegnata. E paghi tutte le fidejussioni, dando tutte le garanzie che questo avvenga. Però è chiaro che bisogna mettere gli imprenditori nelle condizioni di fare e per farlo bisogna semplificare la burocrazia, prendere i regolamenti, asciugarli completamente da tutte le norme contraddittorie e di difficile interpretazione. Se ci sono dei tempi per il rilascio dei titoli abilitativi, autorizzazioni, pareri, permessi allora bisogna asciugare questi tempi perché non possono essere 3 anni ma devono essere 30 giorni perché lo dice la legge, la 241. La legge dice che un cittadino, quando ti fa un’istanza, deve ricevere una risposta scritta da parte della pubblica amministrazione entro 30 giorni. Per cui noi abbiamo un grande capitale umano, quello dei dipendenti diretti e indiretti della pubblica amministrazione, bisogna dargli una motivazione, incoraggiarli, dargli un sogno, ovvero il progetto, la visione di una città che potrà tornare ad essere grande nell’arco di 10-15-20 anni, tornare ad essere Caput Mundi sotto questo profilo e Caput Mundi può esserlo anche nello sport e nella scienza. Noi abbiamo 44 atenei, possiamo sfornare cervelli che, purtroppo, se non creiamo occupazione e lavoro questi se ne vanno all’estero. Siamo stati il centro della fisica mondiale. Quando i Savoia ci conquistarono nell’Italia risorgimentale non vollero una città industriale ma vollero Roma come città della cultura e della scienza. Noi abbiamo i cervelli qui, abbiamo gli atenei che lo possono fare, bisogna avere le imprese pronte a collaborare con gli atenei creando un incubatore occupazionale, lo sviluppo sostenibile. Dobbiamo mettere al centro il brand di Roma. Roma ha delle peculiarità che fanno parte della sua radice, della sua tradizione, della sua storia. E’ lì che dobbiamo lavorare perché quelle consentono di mantenere viva l’occupazione sul territorio. Dobbiamo censire tutti i ristoranti che si nutrono e ci nutrono di prodotti a km 0, che sono i prodotti di Roma e quei prodotti sono un brand incredibile. Ma è mai possibile che dobbiamo comprare il latte in Venezuela, che lo polverizzano in Germania e ce lo portano giù a 20 centesimi e magari il latte dei produttori locali è fuori mercato e quindi loro muoiono di fame e desertifichiamo la nostra area per dare un prodotto che non è della stessa qualità quanto potrebbe essere se valorizzassimo di più il prodotto locale. Questo è il nostro brand e soprattutto allargare anche l’orizzonte all’area metropolitana, perché noi abbiamo monumenti meravigliosi e percorsi straordinari. Immaginate mettere insieme Ostia, mettere insieme il Parco Archeologico di Roma, mettere insieme Tivoli piuttosto che il Tempio della Dea Fortuna a Palestrina. Sono itinerari meravigliosi. Ma anche la Reggia di Caserta, perché poi il turismo va fatto con logistica e con idee, se noi facciamo un treno che fa 50 fermate di pendolari, è chiaro che non diventa lo stesso rapporto che c’è tra Parigi e Versailles. Se noi prendiamo quel tratto ferroviario e lo trasformiamo in un tratto che fa due fermate, Roma-Caserta, entrando sul treno, con la multimedialità, già tu entri nella Reggia, già ti illustrano cosa è la Reggia e quel viaggio diventa meraviglioso. Così si alimenta il turismo. Paradossalmente Pompei la logistica è Roma, stai a Roma, la mattina vai a Pompei, visiti Pompei e la sera torni a Roma, stai un giorno di più a Roma. Tutto ciò che è nell’arco di un’ora è logistica romana e Roma tornerà ad essere la prima città al mondo come turismo come lo era al tempo della Dolce Vita”.

Il problema dell’immondizia. La Vostra strategia?
“Alla gente bisogna dire la verità. La strategia è quella di fare impianti e c’è necessità di un tempo amministrativo e di un tempo di cantierizzazione e realizzazione dell’opera. Dicevo prima 18-24-36 mesi per chiudere l’intero ciclo. Abbiamo bisogno di impianti per il riutilizzo e per il riciclo, immaginate la plastica, il vetro o la carta. Roma potrebbe avere la più grande cartiera d’Europa, con tutti i dipendenti che abbiamo nelle amministrazioni pubbliche potrebbe essere il fornitore ufficiale della carta da riciclo. Però gli impianti vanno pianificati, individuate le aree dove realizzarli, realizzati. Impianti che siano meno impattanti possibile, meno inquinanti possibile anche dal punto di vista estetico che si inseriscano nelle aree non antropizzate, dove non ci sono abitazioni, aree da qualificare dal punto di vista industriale.
Le discariche vanno realizzate, vanno individuate queste aree. Dove? Roma ha 2/3 del proprio territorio che è verde. Nell’ambito di questi 2/3 un conto è fare un macro impianto che diventa una bomba, un conto è fare delle isole, manutenerle nel modo giusto e fare in modo che ci siano dei centri di stoccaggio e poi realizzare gli impianti. Adesso ad esempio c’è il termovalorizzatore di San Vittore, lì si potrebbe aggiungere alle tre linee una quarta linea perché quello è già un sito bonificato dove non si crea onda psicotica e già avere un termovalorizzatore nel Lazio ci consente di chiudere il ciclo medio tempore. Nella fase anaerobica si produce per il 70% nei vapori gas metano, quello andrebbe recuperato perché con quello si può lavorare sull’autotrazione, sul riscaldamento. E’ chiaro che lì vanno fatti degli impianti che siano in grado di utilizzarlo. Vanno individuate delle aree che siano compatibili con impianti che siano facilmente inseribili in maniera non traumatica nel territorio, che non producano assolutamente inquinamento, perché gli impianti moderni non producono inquinamento. Quello che produce inquinamento sono i gas di scarico delle macchine che sono purtroppo un po’ datate, quelle producono un inquinamento pazzesco”.

Le accuse di No-Mask, No-Vax:
“Io ho fatto tutti e due i vaccini e li ho fatti consapevolmente perché ritengo il vaccino un qualcosa che ti salva la vita o che attenua gli effetti della malattia. Però rispetto chiunque abbia un’idea diversa da me. Ieri mi dicevano di fare un comunicato sul vaccino, sul fatto che tutti debbono fare il vaccino… Ma io non sono un medico. Prima di dire che un soggetto debba assumere un farmaco, devo conoscere la composizione del farmaco. Per avere un minimo di correttezza, non so come sia stato fatto il vaccino, non so nulla per cui come posso dire ad una persona che è terrorizzata, perché nel frattempo è stata fatta tanta confusione, che si deve vaccinare. Io mi sono vaccinato due volte e l’ho fatto consapevolmente perché tra i due rischi, quello di vaccinarsi e di contrarre la malattia, e quello di vaccinarsi, e di ricevere potenzialmente un effetto collaterale, in questo bilanciamento ha vinto il fatto di vaccinarmi. Questa però è la mia idea e non posso imporre nulla agli altri. Nel rispetto dei principi costituzionali. C’è l’articolo 32 della Costituzione… L’obbligo del vaccino lo puoi fare ma deve farlo lo Stato se lo ritiene. Ma se non lo fa lo Stato figuriamoci se posso intervenire in merito che non ho competenze scientifiche tali da poter consigliare a qualcuno la somministrazione del farmaco”.

Ancora su Ama e il problema dell’immondizia:
“Prima del problema dei soldi, lì c’è un problema di organizzazione interna. Mentre l’Ama è protetta da una tassa che si paga, e se si incrementa la tassa puoi andare sempre in pareggio. Oggi dobbiamo riorganizzare l’azienda ma senza impianti il rifiuto né si smaltisce, né si riesce a trattare. Purtroppo paghiamo dieci volte di più mandandolo in giro per il mondo. Per cui bisogna nel più breve tempo possibile realizzare gli impianti. Medio tempore non ci sono tante alternative, se non quella di riorganizzare l’azienda, fare in modo che si spinga sulla differenziata, creare delle isole dove poter fare in modo che il rifiuto sia sempre fuori dal cassonetto, cioè che il cassonetto sia sempre vuoto e correre sugli impianti e soprattutto sul riutilizzo, sul riuso. Purtroppo questa è una città dove non si è mai pianificato. Noi ci siamo adagiati su una macro discarica che c’era a Malagrotta che ha risolto il problema per tanti anni. Chiusa Malagrotta nessuno ha più pensato di fare altri impianti, ci sono impianti ma nessuno ha mai pensato di fare un piano, soprattutto in questo ultimo periodo c’è stata una chiusura completa alla realizzazione degli impianti. Queste sono scelte anche di carattere ideologico, io rispetto tutte le amministrazioni, credo però che finché non si faranno gli impianti la situazione non si potrà normalizzare”.

Atac e i trasporti:
“Atac è un altro discorso. Ha bisogno di un piano per i trasporti. Dobbiamo capire cosa fare con Atac che potrebbe essere un qualcosa di molto importante. Va finanziato dalla città ma ci deve essere un progetto. Io dicevo del bigliettaio, perché la prima cosa che bisogna ripristinare è un principio di legalità. Chi prende l’autobus deve pagare il biglietto, altrimenti il servizio non si tiene in piedi. Questo succede in tutti i Paesi del mondo. Ma non è solo il principio di legalità, il bigliettaio è anche un’assistenza al turista, magari se parla anche qualche lingua può suggerire un itinerario, ma è anche una vigilanza a mia madre 85enne. Poi anche un’assistenza al conducente. E’ un presidio e sono 6000 posti di lavoro. Creare lavoro è la cosa più importante. Le persone che non lavorano sono disperate e non si possono fare debiti per dare loro i soldi. Bisogna creare occupazione, il politico ha questo come compito, creare sviluppo, creare occasioni di lavoro, opportunità, questa è l’essenza della politica. E questo dice l’Articolo 1 della Costituzione nella definizione della parola Italia: l’Italia è una Repubblica Democratica fondata sul Lavoro. La ricostruzione nel Dopoguerra è avvenuta proprio sul lavoro e Roma è stata straordinaria perché Roma ha rappresentato un sogno. Immaginate quelle persone che sono venute a Roma perché non avevano niente, Roma rappresentava un sogno. Queste persone sono venute qui onestamente, hanno lavorato, si sono comprate una casa con i sacrifici dando futuro ai figli. Roma si è aperta, è stata ecumenica, ha dato il proprio spazio ed ha ospitato tutti. Ed oggi tanti di questi figli magari sono i nostri genitori o siamo noi. I miei genitori sono venuti qui con la valigia di cartone, un abbacchio perché mio padre aveva venduto le pecore e c’era un abbacchio da dare a colui che gli avrebbe procurato il lavoro, però con la speranza di un futuro”.

I bigliettai: si faranno assunzioni o si recupererà dal personale che c’è dentro?
“Sarei disonesto se le dessi una risposta perché dovrei prima entrare in Atac, capire cosa c’è, salvare tutto quello che è buono. Credo che buona parte possano venire dall’esterno, che possano essere 6000 posti in più, perché è un’attività sulla quale è un bene che anche il Comune investa. Perché il principio di legalità è importante. Mi dicevano che in una zona sono entrati i controllori e su 36 persone, 28 erano senza tagliando. Se all’estero dici una cosa del genere diventi Capitale del terzo mondo. Roma ha inventato il diritto: dura lex sed lex. Perché si rispetta il principio di legalità? Perché la legge promana dal popolo per cui quando il popolo si determina con un provvedimento, se tu non rispetti quel provvedimento, non rispetti il popolo. Poi la politica deve fare dei provvedimenti che siano coerenti con i desideri del popolo e una cosa che io farò, qualora il popolo di Roma mi desse fiducia, è aprire la Casa Comunale ai cittadini, alle corporazioni, ai corpi intermedi, alle categorie, una centrale di ascolto costante, continua. Perché l’esercizio corretto del potere, soprattutto quando i provvedimenti li devi fare in materia di commercio o ambientale, tu devi sentire i destinatari di quel provvedimento, altrimenti diventa un’amministrazione autoreferenziale. Un 1/3 del Comune deve essere un centro di ascolto e la Casa Comunale deve essere la casa di tutti, perché lì nascono i provvedimenti. Io ti ascolto, tu mi dici cosa ti serve e io vedo se quella cosa è compatibile con l’interesse collettivo e cerco di fare un provvedimento in grado di cucirsi a misura per coltivare quelle esigenze che mi richiede e armonizzarle con l’interesse collettivo”.

Lo Stadio della Roma. Nel caso in cui dovessero parlare con lei: per quanto riguarda la nuova area quali sarebbero i parametri e i paletti?
“Sono apertissimo alla realizzazione dello stadio sia per la Roma che per la lazio. Deve essere compatibile con l’interesse collettivo. Debbono coniugarsi l’interesse privato e quello pubblico, a quel punto il futuro sindaco potrà dare l’avvio al varo di una nuova grande infrastruttura. L’area testaccina, l’area sull’Ostiense la trovo particolarmente evocata sul fronte del Gazometro e degli ex Mercati Generali: quella potrebbe essere un’area idonea perché respira anche di storia. Al Sindaco non interessa l’infrastruttura in quanto tale, al Sindaco interessa riqualificare un’area. A ridosso dei Mercati Generali c’è il tratto ferroviario: lì si potrebbe interrare il tratto ferroviario, fare una grande piazza e quindi congiungere a 100 metri la Stazione Ostiense. Qualora si chiudesse l’anello ferroviario, la Stazione Ostiense diventerebbe a tutti gli effetti una metropolitana di superficie e avrà un ingresso di persone molto più importante, naturalmente con un numero di convogli tale da poter sopportare questo tipo di esigenza. Lì poi c’è il trasporto su gomma che va in linea con l’Ostiense. C’è la linea Metropolitana D, che è frutto di un tratto di penna in questo momento, ma che potrebbe essere resa cantierabile e che passa su Roma Tre e poi potrebbe essere allineata all’infrastruttura. Quindi gli standard sulla mobilità verranno facilmente raggiunti. E’ chiaro che si debba pensare ad un’opera in grado di inserirsi in quel contesto in maniera armonica, senza traumi anche dal punto di vista architettonica. Trovata questa soluzione, io credo che l’urbanistica contrattata una volta che l’hai messa in piedi e ha trovato i suoi profili di congruità, ossia la ragionevolezza e la proporzione, logica e armonia, si può fare anche in maniera molto veloce. Dico una cosa: l’urbanistica contrattata devi averla fatta, perché è un corso di laurea non di 5 ma di 20 anni, perché la legge sugli Stadi è una legge complessa. L’urbanistica contrattata è complessa, bisognerebbe chiedere: quante ne hai fatte prima? Perché non è facile entrare in sala operatoria senza aver mai tenuto un bisturi in mano. Il prossimo Sindaco deve padroneggiare lo strumento urbanistico”.


Notizie correlate On Air

25/04/2024 (On Air)

Udinese - Roma 1-2: il commento di Mario Corsi

#ASR #ASRoma #Roma #Marione #UdineseRoma

23/04/2024 (On Air)

Francesco Balzani a Te la do io Tokyo: La Roma deve scegliere la coppa e fare turnover a Napoli

Francesco Balzani di Leggo è intervenuto a Te la do io Tokyo

23/04/2024 (On Air)

Stefania Bettinelli a Te la do io Tokyo: Edoardo ha iniziato il percorso di fine vita. Non si giudica il dolore degli altri

Stefania Bettinelli, Presidente dell'associazione modenese 'Le ali di Camilla' è intervenuta a Te la do io Tokyo

Roma Virtuale - Web agency, Realizzazione siti internet - SEO SEM
Roma Oro
Canale WhatsApp di Te la do io Tokyo
Pubblicità su Te la do io Tokyo
PROSSIMA PARTITA DELLA ROMA
Campionato
28.04.2024 19:00
Napoli - A.S. Roma
ULTIMA PARTITA DELLA ROMA
Campionato
22.04.2024 18:30
A.S. Roma - Bologna 1 - 3
OGGI NELLA STORIA DELLA ROMA
26.04.1970 15:00
Campionato
A.S. Roma Bologna 1 - 2
26.04.1981 15:00
Campionato
Ascoli A.S. Roma 0 - 0
26.04.1992 15:00
Campionato
Atalanta A.S. Roma 0 - 1
26.04.1998 15:00
Campionato
Udinese A.S. Roma 4 - 2
26.04.2003 20:30
Campionato
A.S. Roma Milan 2 - 1
CLASSIFICA
Inter 86
Milan 69
Juventus 64
Bologna 62
A.S. Roma 58
Atalanta 54
Lazio 52
Napoli 49
Fiorentina 47
Torino 46
Monza 43
Genoa 39
Lecce 35
Cagliari 32
Empoli 31
Verona 31
Frosinone 28
Udinese 28
Sassuolo 26
Salernitana 15
SONDAGGI

Chi è il responsabile del momento attuale della Roma?

I sondaggi di Marione.net! Clicca per partecipare al sondaggio!