Ivan Zazzaroni, direttore del quotidiano Corriere dello Sport, è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 101.500 di Centro Suono Sport.
Lei avrebbe detto che Mourinho non sarebbe contento di come si sta svolgendo la campagna acquisti: “Sì, esattamente. Sono convinto che non sia tanto contento perché evidentemente chi potrebbe essere contento di fronte a Svilar, Matic, probabilmente Celik e Frattesi. Non c’è un’opera di rafforzamento della squadra. E’ chiaro che siamo al 24 giugno e sono convinto che a luglio, se le cose continueranno così, non sarà felicissimo. Magari esprimerà qualche perplessità sul secondo anno perché lui non è uno da quinto-sesto posto tutti gli anni. Bisognerebbe capire le intenzioni della società, se effettivamente teme questa multa per lo sforamento del fair play finanziario. Da quello che sappiamo noi ci dovrebbe essere un settlement agreement moderato per una ventina di club e non ci dovrebbero essere multe quest’anno ma ci dovrebbe essere un rientro nei due, massimo tre anni successivi. Ad oggi non vedo crescita e credo non la veda neanche lui”.
Questo contesto di mancata crescita include anche l’insoddisfazione per aver messo Zaniolo sul mercato? “E’ il solito discorso di ricavare un po’ di soldi per fare opera di rafforzamento. Il discorso di Zaniolo è semplice: è l’unico giocatore che puoi mettere sul mercato anche se offerte non ne ha mai avute. Io leggo di Juventus e Milan ma non si sono mai mosse. Il Tottenham nemmeno perché mi ricordo che Paratici non lo considerava neanche alla Juventus. Questo non vuol dire che Zaniolo non sia bravo ma che ci sono delle perplessità da parte di molti club. Il prezzo di 60 milioni è ridicolo e ricordiamoci che viene da 18 mesi di inattività e che quest’anno ha avuto un po’ di continuità. L’anno prossimo potrebbe essere l’anno buono. Ieri sera è uscito questo: o rinnova a settembre, perché in scadenza non lo faranno mai andare, oppure viene ceduto quest’estate per raccogliere 30-35-40 milioni per poter rafforzare la squadra. Non mi sembravano i presupposti dei Friedkin che hanno messo 10-20-30 milioni tutti i mesi per mettere a posto le cose e adesso mi sembra che abbiano rallentato. Non soltanto per quello che hanno fatto ma per quello che si sente”.
Dybala: “Si sono incontrati due volte per delle esplorazioni: la prima volta con De Vecchi, il suo intermediario per l’estero, e la seconda volta con Antun. Però il discorso poi è scaduto senza neanche parlare di cifre. Anche questo mi fa pensare che ci sia un blocco. E’ facile immaginare che non ci siano le condizioni per fare degli investimenti importanti quest’anno”.
E’ una sensazione o hai sentito Mourinho? “E’ una sensazione. Non è che Mourinho ha manifestato con me perplessità ma, conoscendolo, ti posso dire che la cosa non lo diverte. Ma, ripeto, per quello che è Mourinho, per la sua storia, per i 18-20 anni di conoscenza nei confronti di questo allenatore. Aguerd del Rennes, che è andato al West Ham, era da gennaio il suo obiettivo come centrale per la difesa. Ieri hanno parlato di Rodon in prestito, riserva del Tottenham ma anche in quel caso deve uscire qualcuno. Allora tutti questi passaggi portano ad un’unica conclusione: una difficoltà nell’operare”.
Mourinho allora non incide sul mercato? “Il mercato lo fa Tiago Pinto sentendo i Friedkin e Mourinho in tutta la sua carriera è sempre stato corretto nei rapporti. Poi magari la chiamata la fa anche lui ma solo quando la trattativa è in atto. Per quello che mi ricordo Mourinho non è mai intervenuto prima di un suo direttore sportivo. Ha un senso dei rapporti di massima correttezza. Lui non ha mai parlato con Dybala, ha parlato con Matic perché era a parametro zero. Non ha mai parlato con Celik. Lui è inattaccabile da questo punto di vista perché c’è un presidente che detta le linee, c’è il ds operativo e c’è lui che ha la sua personalità, la sua credibilità, la sua conoscenza che subito dopo l’intervento della società può fare la telefonata se conosce il giocatore, se deve convincerlo ma sono cose abbastanza normali”.
Non assomiglia questa alla sua seconda stagione nel Manchester United quando disse ‘Mi ritrovo qui negli Stati Uniti solo con i ragazzini’: “Lo disse anche al Tottenham. Il Tottenham aveva fatto un investimento da 1 miliardo di euro per lo stadio e Levy chiuse i rubinetti. Io spero di non aver capito male, mi auguro che ci sia un’inversione. Spero che da qui al 14 di agosto arrivino uno-due giocatori in grado di far fare il salto di qualità”.
De Paul: “E’ giocatore di fiducia di Andrea Berta che non lo molla neanche con le cannonate. Poi costa 40 milioni”.
Siamo un po’ sconsolati: “Ad oggi siamo abbastanza sconfortati. Da qui in avanti vediamo se ci sarà qualche inversione, se ci sarà qualche acuto. Oppure i Friedkin che dicono quest’anno si fa così per questo e quest’altro motivo. Non hanno mai parlato, forse è il caso di parlare”.