Rocco Commisso ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport. Il proprietario della Fiorentina ha toccato diversi argomenti, dalla squadra viola alla situazione economica e infrastrutturale del calcio italiano. Ecco alcuni passaggi delle sue dichiarazioni.
Il sistema italiano: "Il sistema italiano purtroppo è una disgrazia, per chiunque voglia creare. Tutto è proprietà dei Comuni, che mettono paletti e cercano di allontanare i privati. Secondo me, i proprietari degli stadi dovrebbero essere i club. La mancata costruzione dello stadio è il mio più grande rimpianto, perché non mi hanno permesso di farlo".
La situazione finanziaria dei grandi club: "Certe vittorie sono arrivate grazie a situazioni debitose assurde che hanno portato le squadre quasi alla bancarotta. Mi chiedo ancora se chi ha vinto in certi anni poteva essere iscritto al campionato. Stavo per comprare il Milan, poi è arrivato Li e sapete come è finita. E Zhang? Non si sa più dove sia… Anche lui è stato costretto a lasciare l’Inter, indebitata con il Fondo Oaktree. E poi la Juve da Ronaldo in poi ha dovuto inserire 900 milioni via Exor al bilancio. Dei club a cui possiamo paragonarci solo l'Atalanta ha fatto meglio di noi, ma il loro progetto, anche a livello di infrastrutture, è partito prima. Fiducia nel futuro? Non ho visto miglioramenti. La Juventus ha subito una penalizzazione per irregolarità, invece Milan e Inter hanno continuato a spendere e non sono mai state penalizzate per questo".
Le tante proprietà straniere non hanno modernizzato il sistema: "Purtroppo è vero. Non si riesce a cambiare il sistema per ottenere più risorse e garantire un equilibrio tra entrate e uscite. Chi investe nel calcio italiano oggi deve continuamente ripianare e mettere altri soldi: un pozzo senza fondo. lo nel secondo triennio della mia presidenza ho messo gli stessi soldi del primo triennio... I Friedkin credo abbiano investito nella Roma già quasi un miliardo. Sa la verità? L'unico momento in cui le proprietà potranno rientrare delle spese sostenute è quando rivenderanno il club, se non saranno andate in bancarotta prima. Perché nel club, finché ce l'hanno, continueranno a mettere soldi su soldi".