Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
Che impressione ha avuto di Juric, ha detto tutte cose vere nell'intervista?
"Juric lo conosco da molti anni, è una persona estremamente sincera, al limite della rottura, oltre a essere leale, onesto, però ha certamente un carattere spigoloso, non è uno facile, è un tipo diffidente. Mi ha meravigliato perché l'ho trovato entusiasta, carico e francamente mi ha sorpreso, perché le cose contrarie sono tante, tra le varie contestazioni della Curva, l'ombra di De Rossi, Pellegrini fischiato, Dybala che ha sempre problemi ai flessori. Invece lui era super carico, super motivato".
Juric vede anche oltre questa stagione oppure guarda solo a questi mesi come una scommessa in cui fare all-in?
"Non poteva dire di no, se la gioca, è la più grande opportunità della sua carriera. Ha parlato di strutture magnifiche, che io evidentemente non conosco, di uno staff fantastico, è assolutamente convinto. È la sua più grande opportunità, è la squadra più forte e più importante che abbia mai allenato, ci arriva a 49 anni, vediamo se è in grado di ottenere i risultati e dimostrare quanto vale realmente. Io il discorso sul livello gliel'ho fatto: la gente, quando lui è arrivato, ha pensato che al massimo è arrivato nono, che non è un allenatore da Roma. Anche se poi bisogna vedere cosa significa essere allenatore da Roma o da altre squadre, perché Inzaghi non sembrava essere da Inter e poi ha vinto lo Scudetto. La squadra è piena di imperfezioni, ma lui è convinto di poterla rendere super competitiva, poi non so se riusciranno ad arrivare tra le prime 4-5 posizioni come hanno annunciato".
Lui è veramente convinto che la squadra possa andare ai ritmi che vuole?
"Lui è convinto che la squadra abbia questa cilindrata. Io non la vedo, però lui è convinto, li vede tutti i giorni. Ho scritto tutto quello che mi ha detto, non mi sono tenuto nulla. È convinto di avere una macchina che corre come vuole lui, che può pressare a lungo, che può fare un certo tipo di gioco. Dice che sta lavorando sulla forza, vediamo se questa squadra effettivamente riesce a reggere la forza, perché noi sappiamo perfettamente che quando hanno giocato tre partite in una settimana sono andati tutti in tilt".
Le parole dette su Pellegrini?
"Io credo che, se ne facciamo una questione di qualità, dopo Dybala ci sia lui. Quindi è chiaro che devi tenere su un giocatore che comunque è in Nazionale. Poi sulla questione della personalità io posso avere qualche riserva, lui invece no. A Roma erano abituati a Totti e De Rossi, Bartolomei, capitani di un certo tipo, quindi è chiaro che non puoi fare il confronto con loro. Mi colpisce il fatto che sia costantemente fischiato, probabilmente anche Pellegrini qualcosa ha sbagliato".
Juric alla Roma sembra come un bambino al parco giochi. Non c'è il rischio che possa snaturarsi rispetto a com'è sempre stato?
"Ci ho pensato quando visto la partita con l'Elfsborg, quando ho visto una squadra che palleggiava e mi sembrava molto distante dal calcio che conosciamo di Juric, palleggiava e non andava in verticale, non arrivava in porta. Anche tutti quei cambi, lui ha detto che voleva vedere quei giocatori in azione, ma se fai tutti quei cambi dall'inizio in Europa non è una cosa molto opportuna. Non credo che voglia snaturarsi, magari vorrà completarsi. Il gioco che piace a lui è quello di Gasperini, è cresciuto con quello, difficilmente troveremo una Roma che farà un gioco molto diverso. Siamo tutti curiosi di capire se effettivamente, lavorando sulla forza, sulla tenuta, sulla gestione, in particolare di Dybala, dei tempi, riuscirà effettivamente a farci vedere una Roma verticale, rapida, efficace".
La Souloukou è andata via, i problemi sono rimasti. Da tanti giorni non c'è un amministratore delegato. Ci sono state le parole di Totti. Come vede la situazione societaria?
"Più volte ho censurato il comportamento dei Friedkin da questo punto di vista e più volte ho detto che la società era inesistente, che non si poteva vivere di assenze, che la Roma non meritava una situazione del genere, che non potevi rimanere troppo a lungo senza un punto di riferimento, perché loro non parlano, o comunque non si manifestano, non vanno allo stadio perché hanno timore di essere contestati, un amministratore delegato non c'è. In questo momento chi regge tutta la baracca è Ghisolfi, che è arrivato da pochi mesi, mi sembra che sia disposto a fare delle aperture da questo punto di vista. Per cui per me la Roma non può essere soltanto questo, come per tutti quelli che tifano Roma, per cui credo che debbano provvedere".
C'è aria di smobilitazione?
"Da quello che sappiamo noi no, non ci hanno neanche mai pensato, non ci risultano arabi o altri. Io ho sempre detto ai miei cronisti che, da quello che sento da quelle parti, le intenzioni di vendere sono zero. Perché? Non lo so. Con lo stadio che si farà non so quando, con il proposito di entrare in Champions, ma senza fare nulla per entrarci, prendi un allenatore per pararti il culo dal discorso di Mourinho e dopo 4 partite, senza neanche aver utilizzato appieno chi era arrivato dal mercato, lo mandi via. Qualcosa deve essere successo. Io non ci sto capendo nulla, una gestione della Roma così non l'ho mai vista. Sempre che non abbiano delle sorprese in serbo".
Roma-Inter: c'è qualche possibilità o il pronostico è chiuso?
"Di impossibile non c'è nulla. Ho visto l'Inter fare male con il Monza, fare non bene con il Genoa. Adesso ho letto e sentito che vuole privilegiare il campionato almeno questa domenica. Per quello che ho visto finora è una partita da X2, poi se salta fuori la sorpresa siamo tutti felici".
Su Mourinho?
"Mou è sempre un fenomeno. Sta litigando con tutti, è uno spettacolo. Certo, è finito in una società che ha meno potere politico del Galatasaray, al Basaksehir e allo stesso Besiktas, che ha una bellissima squadra. Vediamo se riuscirà a divertirsi. Sicuramente nostalgia della Roma ce l'ha".
Era uscita la voce che i Friedkin avevano contattato Mourinho per l'Everton.
"Non vi dico la risposta di Mourinho... Non si sono neanche avvicinati e non ci hanno neanche pensato, né i Friedkin, né Mou. La faccina che ride? La cosa era uscita su BBC Sport, ma era una cazzata gigantesca".