Dopo la retrocessione con il Venezia, Eusebio Di Francesco è ripartito con una nuova avventura sulla panchina del Lecce. Intervistato da La Repubblica, l'ex allenatore ed ex giocatore giallorosso ha parlato di sé ma anche della Roma. Ecco alcuni passaggi delle sue parole.
Si sente ancora romanista?
"Sono legato ai tifosi e ai compagni di allora, primo fra tutti Montella. Ma la squadra del cuore resta il Pescara. Per mio figlio Federico è diverso. Totti lo faceva sedere sugli armadietti".
Cosa farà da grande Totti?
"Il dirigente. Per lui il massimo sarebbe la Roma. Ma prima forse gli farebbe bene provare altre strade. Io l'ho fatto: il team manager a Trigoria, poi per due anni ho gestito uno stabilimento balneare".
Che cosa la spaventa?
"La cattiveria, ce n'è troppa in giro. I ragazzi si accoltellano e la gente intorno filma. Visitai il Kosovo con Tommasi, dopo il conflitto. Ora da padre e da nonno, non accetto quel che sta succedendo ai bambini di Gaza".
Chi è il suo idolo?
"Nelson Mandela. Ma invecchiando capisco che le basi me le hanno date i miei genitori. Mi hanno insegnato il rispetto per gli altri".