Aldair Nascimento Santos, leggenda del calcio giallorosso, ha fatto ritorno nella Capitale in questi giorni per un progetto che lo racconta da vicino. L’ex difensore, noto ai tifosi della Roma (e non solo) con il soprannome Pluto, è stato ospite della trasmissione Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, dove ha ripercorso i momenti più iconici della sua carriera.
Considerato uno dei difensori più eleganti e forti nella storia dell' AS Roma, Aldair è campione d'Italia con la Roma del 2001 e campione del mondo con il Brasile nel 1994.
A riportarlo a Roma non è solo l’abbraccio del pubblico giallorosso (commovente la sua presenza sotto la Sud domenica scorsa), ma anche il docufilm prodotto da Groenlandia, attualmente in lavorazione, dedicato alla sua vita e carriera. Il progetto uscirà prima nelle sale cinematografiche e, successivamente, sulla piattaforma Netflix, con un lancio previsto prima della fine della stagione. Il film ripercorrerà il suo viaggio dal Brasile a Roma, rivelando aspetti inediti del suo percorso umano e sportivo.
Nel corso dell’intervista, Aldair ha parlato senza filtri: dal rammarico per aver raccolto meno trofei di quanto quella Roma avrebbe meritato, al momento in cui lo spogliatoio comprese davvero di poter vincere il campionato. Spazio anche al passaggio della fascia da capitano a Francesco Totti: un gesto di grandezza che resta scolpito nell’immaginario romanista.
Parole sincere, nostalgia, ma anche orgoglio, per una storia che merita di essere raccontata sul grande schermo. Aldair, ancora una volta, si conferma figura straordinaria: campione in campo, gentiluomo fuori, sempre amato dalla sua Roma.
Per chi lo ha perso e per chi, semplicemente, lo vuole rivedere ecco Aldair ospite a Te la do io Tokyo.













