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Corriere dello Sport

(16/02/2018)

Strootman: “Così non si vince”

Forse nelle intenzioni doveva essere una dichiarazione d’amore, in quanto tale per niente schiava del risultato, un giorno dopo San Valentino. Nei fatti però le parole esplicite di Kevin Strootman, ormai padrone di un ottimo italiano, fotografano una realtà poco gradita ai tifosi della Roma: come fai a vincere se vendi sempre i migliori? Puoi provarci, chiaro, ma sempre come outsider. Anzi, come outsider dell’outsider a sentire Strootman. «Purtroppo non siamo competitivi per sfidare Juventus e Napoli – ha detto a Sky -, possiamo aspirare al terzo o al quarto posto che comunque sono fondamentali perché un club come la Roma deve stare in Champions League. Per noi vincere è più difficile perché non siamo una società che compra i giocatori e basta. Ogni tanto noi dobbiamo vendere, come è già successo: da quando ci sono io sono andati via Pjanic, Benatia, Salah, Rüdiger, Paredes. E’ diverso dalle squadre di testa, che non sono obbligate a vendere». Era una verità sotto gli occhi di tutti (quella della Roma, non degli altri) anche grazie alla lucidità espositiva di Monchi, ma che forse sarebbe stato meglio non rimarcare in questa fase delicatissima della stagione.
 
SPERANZA. Non per questo Strootman si abbatte. Martedì ha compiuto 28 anni, è ancora alla ricerca compiuta di se stesso dopo i tre interventi al ginocchio, ma non lancia segnali di resa: «Io ho fiducia nel progetto di Monchi e di Pallotta. Altrimenti non avrei firmato il rinnovo del contratto. Nei cinque anni che ho deciso di passare qui conto di conquistare almeno un titolo, almeno una coppa o altro, perché Totti e De Rossi mi hanno detto tante volte quanto sia speciale». Nel suo contratto, prolungato l’estate scorsa fino al 2022, c’è una clausola rescissoria da 45 milioni: «Non voglio parlare di questo, nel calcio non si sa mai, ma io da qui non intendo andarmene. Roma è un posto speciale, difficile da descrivere finché non lo vivi». Ecco, questo è uno spot che a Trigoria hanno apprezzato di più: «Se poi più avanti non mi troverò bene o la società vorrà vendermi, ne riparleremo. Ma per ora non esiste la possibilità di un trasferimento».
 
TREND. L’intervista di Strootman arriva a poche ore di distanza dalle parole di Totti, che aveva sottolineato l’esigenza di comprare i campioni. Sono molti del resto i giocatori della Roma a vederla in questo modo: lottare è lecito e doveroso, sperare nei miracoli anche, ma in un’ottica realista la scalata nelle condizioni attuali è complicata. Quanto a Strootman, aveva già fatto discutere la sua dichiarazione successiva alla sconfitta con l’Atalanta: «Forse ci siamo rilassati dopo la quali cazione in Champions». Resta da capire come mai una squadra abituata a inseguire, per stessa ammissione dei suoi interpreti, possa adagiarsi su un risultato parziale. Ma questo è un altro discorso.

R. Maida
 


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