«Roma, fuori il carattere»

Sono i numeri a schiacciare, più di ogni altra considerazione: la Roma ha concesso 30 tiri in porta, di cui 15 da dentro l'area di rigore. Non ci fosse stato Olsen, sarebbe finita con una figuraccia. In più, la squadra ha creato tanto nella metà campo del Real Madrid senza festeggiare neppure un gol: da tre anni non calciava in modo così improduttivo verso le mura avversarie (13) in Champions. La reazione in termini di atteggiamento c'è stata, al cospetto dei campioni d'Europa che senza Ronaldo sembrano persino più a loro agio gli uni con gli altri. Ma serve ben altro per impensierirli. E per essere più in generale all'altezza di teatri come il Bernabeu. Eusebio Di Francesco non usa giri di parole: «Ho visto una Roma poco qualitativa. Bisogna tirare fuori la personalità e rischiare qualcosina, perché quando si gioca a calcio non si può fare altrimenti. Abbiamo sbagliato tantissimo nel palleggio e nelle scelte finali nella loro metà campo. Nel secondo tempo c'è stata una crescita ma negli ultimi 25 metri abbiamo commesso errori che non possiamo permetterci. E' un risultato giusto per quello che si è visto. Sapevamo che avremmo potuto concedere qualcosa ma si è sofferto molto sulle loro imbucate».

 

DIFESA CHOC. Nella linea difensiva l'unico a salvarsi è stato Manolas. Fazio e Kolarov hanno combinato disastri per motivi diversi e in momenti differenti, confermando di essere fuori condizione: «Noi dobbiamo dare forza a questi giocatori che tante volte ci hanno trascinati. Se mi devo preoccupare lo faccio in generale, non penso solo a un paio di elementi. Di sicuro mi aspetto di più dalla squadra. (...)