Schick la vera scommessa. Dzeko o no, si è visto poco

Nei colloqui con Monchi sui rinforzi per l'attacco, un anno fa, Patrik Schick non era neppure stato nominato da Eusebio Di Francesco. Secondo Zeman addirittura Di Francesco non avrebbe voluto Schick. Perché - è storia nota - gli sarebbe servito di più un esterno mancino da affiancare a Ünder e non un terzo centravanti, dal momento che già aveva chiesto e ottenuto Defrel per la casella di vice Dzeko. Ma se adesso chiedete a Di Francesco un giudizio sul calciatore, vi risponde così: «E' un giocatore di grandi prospettive. Aspettiamolo».

 

FIDUCIA. Il senso è chiaro: Di Francesco conta piano piano di dargli spazio, di inserirlo nella Roma, pur riconoscendo che «Dzeko per noi è insostituibile». E' lui la scommessa principale. Più di Pastore, che comunque  può trovare un alleato nel nuovo modulo. Schick invece in questa nuova Roma non può trovare posto, se non a partita iniziata. A meno che, appunto, Di Francesco non rinunci a Dzeko come è accaduto contro il Frosinone. 

 

RIMONTA. E allora Schick dovrà per il momento accontentarsi di minuti spot, di occasioni sporadiche da cui trarre il miglior vantaggio personale possibile. (...)