Mourinho martella «Roma fai di più»

Soltanto altre due volte nella sua storia la Roma era partita con tre vittorie di fila all’inizio del campionato, sempre con Rudi Garcia in panchina. E in entrambi i casi è arrivata seconda al traguardo. E’ un obiettivo che (forse) anche José Mourinho accoglierebbe con gusto, dopo aver sottolineato in ogni uscita pubblica le carenze dell’organico e il gap dalle squadre che lottano per lo scudetto. Ma è difficile frenare l’entusiasmo di una tifoseria che da tre anni non vede la Champions League: a Verona saranno in 1.700 solo nel settore ospiti per cercare di allungare il filotto (sarebbero sette vittorie su sette, compresa la Conference League) nella domenica della partita numero 3.000 in Serie A del club. Mourinho, alle prese con l’emergenza dei terzini, fiuta le insidie del viaggio: «C’è una difficoltà in più rispetto al solito. Oltre alla qualità del Verona, che si trova a zero punti senza meritarlo, il nuovo allenatore è un’incognita: non so proprio come giocherà Tudor, non ho alcun riferimento a parte qualche partita di un paio di anni fa». Sicuramente non dimentica, Mourinho, che Tudor perse la sua ultima panchina dopo una sconfitta contro la Roma, 0-1 da allenatore dell’Udinese. Ma troppo tempo è passato da allora, quando ancora non circolavano igienizzanti e mascherine, perché il precedente possa servire. (…)