Giulio Delfino, giornalista di Radio Rai, è intervenuto in diretta a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda tutti i giorni sui 101.500 di Centro Suono Sport dalle 10 alle 14 per parlare del mercato della Roma, di Sabatini e di Monchi.
“La Roma come l’Ajax d’Italia non mi dispiacerebbe, l’importante è cominciare a tenersi i giocatori bravi. Si vive in funzione dello stadio, quando arriverà Pallotta inizierà a vedere soldi e si spera investa somme più grandi. Le differenze tra Sabatini e Monchi? Monchi ha preso una Roma più pronta, Sabatini quando è arrivato ha dovuto costruire una squadra. Se la Roma è arrivata a competere ad alti livelli, cioè a qualificarsi in Champions con continuità, è merito del lavoro del primo ds, cioè Sabatini. Monchi? Per valutare il suo lavoro non bisogna prendere come termine di paragone la Juventus, i bianconeri stanno facendo un campionato mostruoso; la Roma sta facendo il suo, è a 2 punti dal quarto posto che è l’obiettivo minimo, ora bisogna vedere il cammino in Coppa Italia che è il vero obiettivo, l’unico trofeo che può vincere. Io vedo delle buone basi per il futuro, secondo me quella intrapresa è la strada giusta. Quale strada? Quella di prendere giovani forti e bravi, tenerli tutti in attesa dello stadio e poi, una volta costruito lo stadio, aggiungere a questi giovani forti due-tre giocatori di alto profilo. Ovviamente tutto questo ragionamento ha un senso se le cessioni importanti si fermano qui. La Supercoppa? Conta poco se Coppa Italia e Scudetto vengono vinti dalla stessa squadra, come la Juventus di questi ultimi anni”.