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(07/10/2023) On Air

Ivan Zazzaroni a Te la do io Tokyo: Quello che ho scritto è tutto vero,a giugno le cose verranno fuori

Ivan Zazzaroni, direttore del quotidiano Corriere dello Sport, è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 101.500 di Centro Suono Sport.

L’articolo di questa mattina: “Ho ricevuto un po’ di telefonate, diciamo… È tutto assolutamente vero, tutto. Se firmo una cosa, non sono un bombarolo e non lo sono mai stato. Lo volevano cacciare dopo Genova, mancavano due partite prima della sosta, lui le ha vinte tutte e due. Non chiedermi il motivo, perché non so quale sia il reale motivo per cui ci siano questi rapporti. Probabilmente qualcuno comunica qualcosa di sbagliato in America perché io francamente non ho idea, non posso pensare che ci siano questiono di gelosia, non posso pensare che sia il gioco perché la squadra quel gioco può fare. Però i rapporti sono questi. Non è stato rinnovato il contratto, che potevano serenamente rinnovare, tanto alla fine dell’anno José andrà via, se non andrà via prima. Anche se a questo punto lo devono tenere a meno che non perda 18 partite su 18. Ma in allenatore che ha fatto 37 sold out, due finali, una coppa vinta, una coppa rubata, valorizzazione dei giovani… datemi un motivo tecnico per cui si debba avere una situazione del genere. C’è un’insofferenza totale. È tutto assolutamente vero e tutto assolutamente plausibile. L’unica cosa della quale posso dire di non avere il 100% è sul nome di Flick ma che fosse tedesca la soluzione, anche questo è 100%. Il nome di Flick è quello che mi è arrivato dalla Germania, mi è  stato detto che è stato cercato. Tutto quello che ho scritto è tutto esattamente vero. È normale che loro facciano un comunicato di smentita, normalissimo…”.
 
Non ci sono parole virgolettate nel comunicato: “No, sono felicissimo che lo abbiano fatto perché a questo punto deve restare, qualsiasi cosa accada. Per quello che ha dato questo allenatore alla Roma in questi due anni, sotto tutti i punti di vista, al di là di quelli che dicono del gioco, ma quello che ha dato in termini di upgrade complessivo, di risultati, di finali è irripetibile, con una squadra del genere, con blocchi di settlement agreement, con un mercato, l’ultimo, fatto con 5 milioni, ovvero il prestito di Lukaku, perché il resto è stato tutto a zero e si vede. Uno può discutere sulla Roma, a volte neanche a me piace come gioca, ma sono convinto che non possa fare diversamente con i giocatori che ha, con il motore che ha perché è una squadra lenta, con  giocatori che sono stati presi praticamente a zero… dove vuoi andare? E lui sta facendo miracoli secondo me e la gente lo sta capendo perché 37 sold-out… Contro il Servette c’erano 57mila persone. Io vorrei capire un giorno, quando andrà via, se ci spiegheranno la ragione per cui c’è questa situazione, da almeno un mese e mezzo. Però io ricordo anche che Friedkin non  era a Budapest, quindi tante cosettine che portano a questa situazione. Ma il pensiero che volessero esonerarlo l’ho trovato scioccante”.
 
C’è la cosa di Pinto che avrebbe bloccato i Friedkin dopo Genova: “Questo è quello che mi risulta, ed è anche questo assolutamente vero. È anche vero che ci sono state due partite, una quella col Frosinone e l’altra col Servette, dove nessun allenatore avrebbe potuto cambiare le cose, l’unico era José che con una reazione della squadra e sua, di nervi, poteva fare il risultato, cosa che poi ha fatto. L’ultima scadenza è Cagliari, partita complicata perché la squadra è stanca e poi c’è la sosta. Sono 15 giorni in cui puoi fare cambiamenti. Quindi sono arrivati a quel tipo di conclusione. Il problema non è tanto poter decidere il cambiamento, che sarebbe traumatico per la Roma, il problema è capire perché. Vorrei che un giorno venisse spiegato il perché di questa situazione, con un allenatore che ha dato tutto questo”.
 
Quando lei dice che Friedkin non era a Budapest stava parlando del post partita, ovvero del dire due cose dopo quello che era successo? “Nessuno ha detto niente, nessuno ha mai protetto squadra e allenatore. Dico di più: neanche dopo la sconfitta di Genova, è sempre Mourinho che ci mette la faccia. Sta diventando lo scudo protettivo di tutto. C’è una cosa che ho segnalato più volte quest’anno, ovvero come è Mourinho dal 14 agosto al giorno del Frosinone: un altro Mourinho, seduto in panchina. Praticamente non dico sguardo assente ma poca voglia di parlare. Arriviamo ad una conclusione o no? Vuol dire che qualcosa non funziona”.
 
Se la Roma dovesse perdere a Cagliari, Mourinho andrà via? “Dopo un comunicato come questo no. Provo ad ipotizzare uno scenario: oggi hanno smentito quello che ha scritto il direttore del Corriere dello Sport dicendo che non è vero, che non è ultimativo, che non c’è stato nessun contatto tra Flick e Friedkin, quindi penso che se dovesse capitare una cosa del genere, coerentemente si andrebbe avanti con Mourinho. Ripeto che è un mio pensiero, non sto nella testa loro, non sto nella testa degli americani che tanto non  parlano. Io ho scritto una situazione totalmente vera, possono smentire quello che vogliono ma è tutto assolutamente vero”.
 
Lei ha parlato in termini temporali di un mese e mezzo, quindi la sconfitta di Genova diventa solamente un pretesto: “Per quello che ho visto si. La sconfitta di Genova è stata dolorosa anche per lui, per come è nata, per la prestazione. Il punto preso con la Salernitana e la sconfitta di Verona hanno motivazioni diverse, rispetto a quelle con Milan e Genoa. Le prime due partite sono state molto sfortunate, con la Roma che non aveva neanche giocato male. Col Milan e con il Genoa obiettivamente è stata una cosa inguardabile ma ci sta, può succedere, in un momento della stagione con la squadra che ha questi problemi”.
 
“Tra l’altro non dorme nemmeno più a Trigoria anche se è un elemento marginale”.

Questo “scontento”, queste situazioni, lei le capta da giornalista? “Fra un anno o meno di un anno dico tutto. A giugno lo dirò pubblicamente. So dove volete arrivare però lo scontento si supera, la frustrazione si supera, la squadra è molto legata all’allenatore, legatissima, c’è chi dice che ci sono giocatori che quando la squadra perde vanno a parlare con  i giornalisti ma non ne risulta uno, la tifoseria, al di là di qualche scontento che ci sta… magari tra pochi mesi mi richiami”.
 
Il nome di Antonio Conte: “Lo conosco da 30 anni, se accetta una situazione del genere non sarebbe più Conte. Sta ricaricando le batterie, che si erano scaricate a Londra col Tottenham. Conte è un allenatore che vuole tanto dalla società, vuole giocatori, vuole squadra, vuole investimenti, vuole vincere e non pareggiare. Non ho mai saputo di contatti con Conte che era stato cercato ai tempi di Fienga”.
 
La storia di Riyadh c’entra con l’articolo da lei scritto? “Le quattro squadre del fondo Pif vogliono Mourinho ed è un dato di fatto, che sia una destinazione praticabile assolutamente sì. Lo hanno cercato l’Al-Ahli, l’Al-Hilal, l’Al-Ittihad... Per quello che so, e per quello che mi ha detto in un passato anche recente, vuole finire con la Roma, vuole portare in alto la Roma perché è legato alla Roma e sperava nel rinnovo, almeno fino a poco tempo fa per poter fare dei ragionamenti diversi. Ma se la situazione è questa, se tutto va bene, dopo questo comunicato, spero che arrivino fino in fondo. La mia speranza è che ci ripensi lui, magari che si appianino un pochino i rapporti. Se questo schiaffo può aiutare la Roma ad avere un rapporto più equilibrato fra proprietà e Mourinho, sarò felicissimo di averlo dato. Qualche effetto positivo lo può produrre”.
 
L’incontro di Setubal: “Quello che ha detto Mourinho, e lo ha detto lui, che quando Friedkin andò in Portogallo e lo raggiunse a Setubal, gli chiese di restare, come aveva fatto con la squadra in campo e con i tifosi dopo Roma-Spezia. Poi cosa sia successo da allora ad oggi non riesco a capirlo”.

Perché c’è stata la necessità di andare a Setubal, dopo che Mourinho aveva detto alla squadra e ai tifosi che sarebbe rimasto? “Perché non c’era questa sicurezza probabilmente, questo perché la cosa è bilaterale e non unilaterale. Io credo che sia andato in Portogallo per altre ragioni, poi essendo vicino a Setubal si sono trovati. Soltanto durante una conferenza stampa ha parlato dell’incontro, lui non aveva mai parlato con questo incontro con Friedkin. La domanda è pertinente perché c’era il contratto. Oggi è l’unico allenatore importante della Serie A in scadenza e lo trovo paradossale. Ricordiamo una cosa fondamentale: lui non ha toccato palla sul mercato, solo la telefonata a Lukaku, un’operazione fatta dai Friedkin. Mourinho che non tocca palla sul mercato? Non è mai esistito in 24 anni di carriera”.
 
Se Mourinho dovesse smentire tutto? “Io continuo ad insistere dicendo che è tutto vero ma conoscendolo non lo farà. Non scrivo in funzione di Mourinho. Ci sono dei particolari fondamentali, c’è chi dice che ho fatto un libro. Allora io ho fatto un libro proprio per il rispetto che ho nei confronti di Mourinho, poi non ho guadagnato un euro, poi non mi interessa un libro perché non amo scrivere libri e infine ho una stima nei suoi confronti che ha almeno vent’anni, non un giorno. Sono retropensieri, cazzate che vengono raccontate. Credo che sia un grandissimo allenatore, ma soprattutto una persona pazzesca di un livello assoluto. Sono sempre stato di parte nella mia vita, lo sono stato con Baggio, con Mancini e l’ho pagata, con Mihajlovic e l’ho pagata ma con Mourinho non la pagherò-
 

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