Antonio Felici di France Football è intervenuto a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"La sconfitta di ieri secondo me ci dice che che da questa Roma è meglio non aspettarsi più niente quest'anno. Io ormai mentalmente sono proiettato su quello che potrà succedere come costruzione per la prossima stagione. Ho visto un Ranieri sconfortato ieri, ma non tanto in conferenza stampa dopo, aveva una faccia durante tutto il match che parlava da sola. Ci sono delle cose che non riescono a migliorare in questa squadra. Io per esempio ho visto un primo tempo in cui la Roma, per carità, avrà avuto l'iniziativa, ha avuto il possesso palla, ma ho visto un'imprecisione nei passaggi che è da tempo che non si vedeva, un'imprecisione che ti ha proprio impedito di pungere là davanti e in un paio di circostanze hai pure fatto lasciato due occasioni agli avversari. Ho visto nel primo tempo un Dovbyk che aveva la stessa reattività che c'ho io quando mi sveglio presto la mattina, cioè stava dormendo, arrivava sempre tardi su ogni movimento. Ranieri ha provato a vivacizzare un po' le cose nel secondo tempo togliendolo e mettendo Soulé e per un quarto d'ora/venti minuti si è vista una Roma un pochino più vivace imprevedibile lì davanti, ma incapace di arrivare alla conclusione. Alla fine, parliamoci chiaro: il tiro di Dybala e poi poco altro, se non niente. Poi l'ennesima cazzata fatta in fase difensiva: per vincere una partita a livello internazionale, anche se l'avversario è l'AZ e non è il Real Madrid, devi fare un partita di grande attenzione per tutti i 90 minuti e certi blackout non te li puoi permettere. Invece la Roma una ne ha fatto, ha subito il gol, ed ecco che è fatta la frittata. Io credo che Ranieri si sia reso conto che la Roma ha dei difetti strutturali che derivano da come è stata costruita, dalle caratteristiche dei singoli giocatori, che si porterà avanti fino alla fine della stagione. Io non credo che si possa fare molto di più e dico anche che qua non si tratta soltanto di trovare giocatori forti dal punto di vista tecnico, qua serve anche trovare gente di grande personalità, strutturata di cervello, cioè questi sono i giocatori che servono. Sì, forti tecnicamente sicuramente, ma che abbiano pure un po' di attributi, perché a me questa sembra una squadra un po' di scappati di casa. A Montella vogliamo bene tutti quanti, figuriamoci, però io penso che se uno ha un minimo di lucidità, dice "Sì, d'accordo, Vincenzo è uno dei nostri e tutto quello che volete, però se prendi uno come Montella vuol dire che non hai un progetto di squadra vincente in due anni, cominceremmo con il solito progetto, di crescita lenta, piano piano, un anno dopo l'altro. Subito dopo il flop del progetto con l'allenatore giovane non puoi ricominciare con lo stesso tipo di progetto, devi accorciare i tempi. La cosa delle bandiere non regge più ormai: hai bruciato De Rossi, ti sei giocato la carta Ranieri, che veramente è la carta dell'ultima spiaggia, ma veramente chi altro ti devi bruciare. Io penso che poi alla fine la gente il gioco lo scopre, lo capisce, non puoi andare avanti a bruciare la bandiere, una bandiera all'anno, una bandiera ogni due anni. Arriva un momento in cui c'è o di qua o di là: caro Dan Friedkin, che vuoi fare? Vuoi costruire una grande squadra oppure sei venuto a pettinare le bambole? L'Udinese è una squadra che, a parte qualche giocatore tipo Thauvin, non ha dei contenuti tecnici straordinari, però è una squadra di cristoni, sono tutti grossi e corrono. Ieri sera nella Roma ci sono stati alcuni giocatori, che normalmente offrono garanzia di prestazione anche a livello atletico di alto livello, tipo Koné e Pisilli, che sono stati molto negativi pure loro. Ora, a distanza così ravvicinata, io qualche perplessità ce l'ho, perché sulla Roma non risponde al 100% dal punto di vista atletico, l'Udinese è una squadra che ti può mettere in difficoltà. Anche se nell'ultima partita ha perso male, però dei contenuti atletici questa squadra ce li ha. Per cui sì, tu tecnicamente sei superiore, ma se la tecnica non è accompagnata da una gara anche di corsa, tu vai in difficoltà pure con l'Udinese. Tenendo presente, ormai ce lo possiamo dire chiaramente, che la Roma in trasferta non vale niente. Guardate il ruolino in trasferta della Roma in campionato, siamo se non ultimi, penultimi. Tu non hai neanche fatto turnover ieri e io ero d'accordo col fatto di non fare turnover, perché le coppe erano importanti, però vista anche la prestazione a livello fisico di alcuni giocatori, adesso mi chiedo come faranno questi qui a reggere 90 minuti ad alta intensità con l'Udinese e sono molto preoccupato".