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(30/05/2025) On Air

Andrea Pugliese a Te la do io Tokyo: La fumata è stata grigia. Gasperini vuole garanzie e la Roma ha chiesto tempo

Andrea Pugliese de La Gazzetta dello Sport è intervenuto in diretta a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda tutti i giorni dalle 10 alle 14 sui 92.7 di Tele Radio Stereo.

Dopo l'incontro di ieri tra la Roma e Gasperini, la fumata è grigia tendente al bianco o tendente al nero?
"Al momento è grigia, poi se sarà tendente al bianco o al nero lo capiremo nelle prossime 48/72 ore. Ce l'aspettavamo bianca? Beh, forse sì, perché quando ti spingi così tanto avanti, l'impressione che si possa chiudere o che ci siano le basi per chiudere è forte. La fumata grigia è più tendente al pessimismo che non all'ottimismo in questo momento, non è un buon segnale, possiamo dire questo, mi sembra abbastanza evidente". 
 
Si possono aggirare i limiti del Fair Play Finanziario?
"Secondo me infatti la cosa su cui bisogna interrogarsi è che nel momento in cui tu ti siedi al tavolo con Gasperini devi saper anticipare le eventuali richieste del tuo interlocutore. Quindi, sapendo della problematica che hai con il Fair Play Finanziario, ti devi sedere al tavolo anche con delle soluzioni in mano. Non so se questo sia stato fatto o meno, mi viene da pensare di no, quantomeno non fino in fondo e mentre tutti pensano che sia Gasperini ad aver preso tempo, la realtà dei fatti è che è la Roma ad aver preso tempo. È la Roma che ha detto a Gasperini "Ok, ci serve allora qualche giorno per capire se riusciamo ad incastrare le cose nel modo giusto, soprattutto determinate caselle, per poter arrivare a dama e darti la possibilità di poter avere la squadra in un determinato modo". Perché poi Gasperini chiaramente in questo momento vuole avere delle garanzie tecniche, perché vuole partire, non dico forte, ma quantomeno bene subito a settembre, perché è consapevole che partirà già a handicap perché non è chiaramente amatissimo dalla piazza, non è uno stupido, lo sa benissimo. Perdere 3, 4 o 5 partite vorrebbe dire un passo falso che non si può permettere". 
 
La Juventus è realmente un pericolo?
"Secondo me a questo punto sì, perché la Juventus lo aveva già contattato, anche se gli aveva detto chiaramente che non era la prima scelta, che in quel momento era Antonio Conte. Di questo Gasperini non era rimasto contentissimo, però stiamo parlando di uno che è cresciuto alla Juventus, sia da calciatore che da allenatore, che probabilmente è nato anche come se tifoso della Juventus, che vede la Juventus come punto di approdo ideale, quindi immagino che se da Torino dovesse partire anche una telefonata probabilmente starebbe a sentirli e non chiuderebbe il telefono, per quanto Gasperini, chi lo conosce, me lo racconta come una persona molto seria dal punto di vista dei valori umani, poi qualcuno potrà obiettare su questo per l'immagine che ha soprattutto qui a Roma, se lui è arrivato così avanti con la Roma sono convinto che anche se dovesse esserci l'interlocuzione della Juventus ma la Roma fosse in grado di dargli le garanzie, lui darebbe la priorità alla Roma in questo momento storico". 
 
Se Gasperini verrà, sarà soprattutto per la grande stima di Claudio Ranieri 
"Assolutamente, la persona chiave per questa trattativa è assolutamente Ranieri, senza di lui Gasperini non avrebbe mai messo piede davanti ai Friedkin. Perché poi le perplessità nascono anche non soltanto sulle garanzie tecniche ma anche sull'organizzazione societaria. Oggi la Roma che cosa ha? Ghisolfi e Ranieri, basta. Però Ranieri per Gasperini è una garanzia. Immagino che se lo avesse chiamato Ghisolfi probabilmente avrebbe ringraziato ma non sarebbe stato a sentire più di tanto". 
 
Sull'Atalanta 
"Questa notte dovrebbe esserci stato un ulteriore contatto tra Percassi e Gasperini e potrebbero esserci anche delle novità, un nuovo incontro, poi in che cosa possa sfociare non lo so". 
 
Dopo aver detto più volte che più di così non si può fare, sarebbe difficile una sia permanenza all'Atalanta...
"A quello infatti non ci credo neanche io. Perché anche nella gestione del gruppo partiresti da una posizione quasi depotenziata per certi versi. Io penso che se ci fosse stata la possibilità di arrivare alla fumata bianca, chiaramente ieri non sarebbe potuta arrivare la firma perché Gasperini è ancora sotto contratto con l'Atalanta ma ci sarebbe stato un passo avanti che non c'è stato. Quindi forse qualche problematica effettiva e reale c'è in questo momento". 
 
Si fa mercato con quello che si guadagna o c'è un budget minimo? Cosa gli hanno detto in merito?
"Questo non lo so, so che i Friedkin hanno illustrato esplicitamente la situazione del bilancio della Roma, con dei numeri concreti che noi non conosciamo. La situazione che gli è stata prospettata è che la Roma deve abbassare i costi del lavoro e abbassare il deficit di bilancio, che era a -81,4 alla chiusura dell'ultimo esercizio economico. Questo vuol dire sostanzialmente che devi o vendere tanto e fare plusvalenze o toglierti degli ingaggi pesanti. Ci sono alcuni giocatori che Gasperini non vuole assolutamente che sono in primis Paredes, Pellegrini e Dovbyk. E questi sono problemi, perché è vero che se tu ti levi questi tre ingaggi, con Pellegrini che sta sui 6, Dovbyk 3,5, Paredes 4, quindi diciamo 13,5, più o meno 25 milioni lordi, tanta roba. Ma dove li piazzi oggi? Forse quello più facile da piazzare è Paredes perché c'è il Boca, ma Pellegrini è infortunato e difficilmente puoi pensare di poterlo vendere e Dovbyk, se non vuoi fare minusvalenza, devi incassare almeno 30 milioni. Oggi c'è qualcuno disposto a spendere 30 milioni per Dovbyk? Io non penso. Quindi diventa un problematica nell'allestimento della rosa e soprattutto nella gestione dei conti. Vanno abbassati i conti. La Roma deve rientrare assolutamente a -60 milioni come deficit consolidato del prossimo bilancio e quindi probabilmente bisogna più vendere che comprare". 
 
A Gasperini in buona sostanza Dovbyk non piace...
"Puoi togliere in buona sostanza, a Gasperini Dovbyk non piace. Gli attaccanti che ha valorizzato sono molto più cattivi dal punto di vista agonistico rispetto a Dovbyk e che sono in grado di fate reparto rispetto a Dovbyk, visto che è una cosa che al centravanti ucraino. Io penso che lui abbia bisogno di un attaccante affamato, uno che sia in grado veramente di mangiarsi gli avversari lì davanti e di fare reparto da solo, doti che non riconosce in Dovbyk. Aggiungo una cosa: Gasperini ha sempre lavorato almeno con sei attaccanti veri e intercambiabili, quindi due prime punte, due laterali da una parte e due laterali dall'altra, un parco offensivo molto ricco. Il che vuol dire che la Roma da questo punto di vista dovrebbe intervenire non soltanto su Dovbyk ma anche altrove, perché tu come attaccanti oggi hai Shomurodov e Dovbyk e penso che entrambi non vadano bene, hai Soulé e Dybala e poi El Shaarawy. Però son tutti i giocatori su cui per un motivo per l'altro hai un piccolo punto interrogativo. El Shaarawy anche per una questione anagrafica, anche se lui è cresciuto con Gasperini, che l'ha lanciato nel Genoa e lo ha richiesto più volte all'Atalanta, quindi penso che se lo possa tenere. Però lì 1-2 innesti, se non 3, li devi fare. E quindi vuol dire spendere tanti soldi". 
 
E poi c'è il tema degli esterni nel 3-4-2-1... 
"Celik gli piace ma gli piace ma come difensore centrale, assolutamente non come esterno, quindi a destra devi spendere. Mentre Angelino dall'altra parte gli piace, ma comunque anche lì ne serve un altro, lui gli esterni spesso e volentieri al sessantesimo li cambia, quindi ti servono due titolari da una parte e due titolari dell'altra. Difficilmente un esterno di Gasperini fa sempre tutte le partite con lui ci potremmo tranquillamente dimenticare Angelino 90 minuti in campo sempre come abbiamo visto ad esempio con Ranieri. Quindi ti serve sicuramente un esterno valido che non può essere Salah-Eddine a sinistra e dall'altra parte magari Rensch può andare bene come secondo ma devi prendere assolutamente un primo".
 
A centrocampo l'unica certezza è Koné. Gli altri?
"Cristante lui se lo tiene, ma chiaramente non per fare il titolare, Koné è perfetto, Pisilli è un giocatore su cui lui pensa si possa lavorare, Gourna-Douath è  un giocatore che pensa possa essere utile lavorandoci, ma in prospettiva e non subito, quindi torniamo al discorso di prima: va bene come quinto o sesto, ma poi dipende dalla cifra, perché 19 milioni per Gourna-Douath, anche no. Allo stato attuale l'unico veramente buono a centrocampo per il suo calcio è Koné".

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