Ugo Trani è intervenuto in diretta a Te la do io Tokyo, la trasmissione ideata e condotta da Mario Corsi, in onda tutti i giorni dalle 10 alle 14 sui 92.7 di Tele Radio Stereo.
"Mi è arrivato un messaggio in cui mi dicono che la Roma non ha nessuno come allenatore al momento. Ed è credibile. Non sono convinto che abbiano firmato con qualcuno. Oggi è una giornata importante perché tre allenatori si siedono al tavolo con le società alle quali sono legati: Italiano col Bologna, Conte con il Napoli e Gasperini con l'Atalanta. Da questi movimenti si capirà un po' di più. Se Italiano resta al Bologna non può andare al Milan e non può andare neanche alla Roma, e alla Roma sarebbe piaciuto Italiano. Qualcosa in più sapremo. La verità è che io ancora devo capire qual è l'indirizzo che ha preso la Roma, perché è riuscito Vieira, fra un po', già ve lo dico, riuscirà Xavi, perché già me lo hanno fatto sapere. Cioè così, random, la Roma non ha un'idea precisa. Io non ci credo che Fabregas sia il primo della lista, perché non ce l'hanno. Quando lo prenderanno, diranno che quello era il loro obiettivo. Gli hanno detto di no tutti, non riescono a chiudere un contratto. L'idea di riprendersi De Rossi? C'è un po' la spinta ma è più esterna, i procuratori no, tra i procuratori ognuno porta quello che può portare in questo momento, per cui ognuno fa i suoi interessi, che poi oltre agli allenatori, significa portare pure i giocatori e sapendo che non puoi fare mercato sono proprio quei giocatori in esubero, i più difficili da piazzare, ma in quel caso, se hai l'allenatore amico, diventano più facili da piazzare, perché ti fanno un favore grosso. I 5 milioni offerti a Fabregas? Sono perché non ti ci vengono altrimenti. Tu puoi pure dire in giro che Fabregas è la tua prima scelta, ma tu non sei mai la prima scelta di Fabregas, per diventare la sua prima scelta lo devi vestire d'oro. Il Como al Bayer Leverkusen ha chiesto 15 milioni per liberarlo. Questi vanno guidati. Una volta, quando sono cresciuto io e ho iniziato a leggere i giornali, li guidavano i grandi giornalisti, ti prendevano per un orecchio. Dino Viola andava nelle sedi dei giornali, veniva trattato bene perché era una persona rispettabile, ma si metteva a discutere, per capire che già tu non vincevi mai, quindi non potevi permetterti gli errori. E infatti ditemi quanti allenatori ha sbagliato Dino Viola...".